In aumento le aziende che oltre al perseguimento degli utili guardano al sociale
Lo scorso anno si è registrato un aumento delle cosiddette società benefict. A confermarlo anche i numeri pubblicati all’interno della Dashboard di monitoraggio delle SB della Camera di Commercio di Taranto che al 31 dicembre del 2022 evidenziano un aumento del 54,74% sul 2021.
Numeri alla mano dal 1 gennaio 2016, data dell’entrata in vigore della legge 208 (la legge costitutiva è quella la del 28 dicembre 2015, n. 208, commi 376-383 e allegati 4 – 5) si contano 2.626 aziende che hanno deciso di modificare il loro statuto inserirvi un beneficio comune indicato direttamente nell’oggetto sociale. Questo permette di rendere questo beneficio sociale un vero e proprio obbligo giuridico di natura statutaria. Attualmente sono presenti anche negli USA (da cui sono nate, in realtà) e in molte nazioni dell’America Latina.
Ma cosa sono le società benefit? E di cosa si occupano? Si tratta di una particolare forma di impresa che oltre al raggiungimento del profitto come vantaggio per gli azionisti, si sono date anche la cura per un interesse sociale anche attraverso il finanziamento di attività di interesse pubblico. Tra i loro obblighi anche quello di comunicare il perseguimento del beneficio comune attraverso una relazione che contenga anche gli impatti su governance, lavoratori, territorio e ambiente derivanti dalla loro opera.
Secondo quanto scritto nel testo di legge, le società benefit sono quelle che oltre a migliorare gli utili «perseguono una o più finalità di beneficio comune e operano in modo responsabile, sostenibile e trasparente nei confronti di persone, comunità, territori e ambiente, beni ed attività culturali e sociali, enti e associazioni ed altri portatori di interesse».
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