
Smentite le voci di dimissioni del presidente della Banca centrale, Miguel Pesce
Nel quadro di una persistente pressione svalutativa sul peso il governo dell’Argentina ha smentito oggi voci di dimissioni del presidente della Banca centrale, Miguel Pesce, ed è tornato a denunciare manovre speculative.
“Sono vari giorni che viviamo una situazione atipica di rumori, versioni e rapporti falsi e il loro conseguente impatto sugli strumenti finanziari legati al dollaro”, ha scritto oggi il ministro dell’Economia, Sergio Massa, su Twitter.
“Useremo tutti gli strumenti dello Stato per mettere ordine a questa situazione e denunceremo presso la giustizia penale ed economica alcuni comportamenti”, ha aggiunto il ministro.
Parallelamente lo stesso presidente dell’Argentina, Alberto Fernandez, ha smentito le voci di dimissioni del presidente della Banca centrale, Miguel Pesce, in una conferenza stampa al termine dell’incontro tenuto oggi con il suo omologo della Romania, Klaus Iohannis.
“Falso”, ha detto Fernandez, denunciando “gli speculatori che diffondono voci la mattina e ritirano i loro guadagni al pomeriggio a danno dei risparmi degli argentini”.
Nella giornata di oggi il dollaro ha toccato un nuovo record del dollaro nel mercato nero dove viene scambiato a quaso 500 pesos contro i 226 pesos della quotazione ufficiale.
Sul mercato “informale” il peso ha subito quindi dall’inizio del mese una svalutazione di quasi il 20% molto più accelerata di quella che la Banca centrale (Bcra) porta avanti con la divisa ufficiale in linea con il livello di inflazione mensile del 6%.
LEGGI ANCHE Argentina, inflazione ancora su: +104,3%