
Brutta notizia per i consumatori ma ottima per i produttori
Continua a farsi sentire la pressione dei prezzi al consumo, soprattutto nel carrello della spesa. In questo caso a segnare un record è il pecorino sardo, con aumenti che toccano le due cifre e lo portano, con i prezzi alla produzione, a 14 euro al chilo (dati Ismea. Un rialzo che permette così al pecorino di superare il parmigiano 24 mesi che si è fermato a “soli” 12 euro e che, per giunta, denuncia un calo del 2%.
Numeri alla mano si tratta di un rialzo del 30% che, però, trova radice negli sbalzi nati ad inizio anno ma che, adesso, si riflettono sul mercato delle vendite. Infatti al dettaglio per il pecorino sardo si arriva anche ai 30 euro al chilo, con il parmigiano che invece si attesta sui 25 euro.
Una buona notizia per i produttori. In particolare Tore Piana, presidente del Centro Studi Agricoli di Sassari dichiara «Con il prezzo del pecorino romano Dop a 14,20 euro al chilo, sicuramente il prezzo del latte raggiungerà nel sistema delle cooperative le quotazioni di 1,90/2 euro al litro, un prezzo che riteniamo soddisfacente e dignitoso. Vedere la valutazione a 14,20 euro che significa ben 3 euro al chilo superiore al parmigiano reggiano stagionato a 24 mesi, sembra quasi un sogno».
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