
Con oggi termina l’attività dell’Aula di Montecitorio per consentire ai deputati di partecipare alle ultime giornate di campagna elettorale per le amministrative
Iniziata oggi, martedì, nell’Aula della Camera la discussione generale sul decreto Ponte sullo Stretto. Sul provvedimento, che è in prima lettura, il governo ha preannunciato che porrà la questione di fiducia, che sarà votata la prossima settimana, visto che con oggi termina l’attività dell’Aula di Montecitorio per consentire ai deputati di partecipare alle ultime giornate di campagna elettorale per le amministrative.
Nella settimana che va dal 23 al 25 maggio l’esame del decreto legge per la realizzazione del ponte sullo stretto di Messina passerà poi all’esame dell’aula del Senato, come ha stabilito la conferenza dei Capigruppo
Intanto, sono emersi dubbi del servizio Bilancio della Camera sulla norma che prevede che il costo complessivo dell’opera comprenda l’aggiornamento dei prezzi dei contratti caducati.
Il dossier, “pur rilevando che la quantificazione dei costi dell’opera resta rinviata al futuro piano economico finanziario della concessione (e, in questo senso, la disposizione così introdotta non dovrebbe comportare effetti di carattere diretto ed immediato)” sottolinea, tuttavia, che “il meccanismo prefigurato dalla norma ha l’effetto di includere nel costo dell’opera nuove voci di spesa precedentemente non considerate in quanto i contratti caducati hanno cessato di produrre effetti e i relativi indennizzi, avrebbero dovuto costituire l’unica pretesa dei soggetti interessati”.
Tenuto conto sia di tali considerazioni, sia del fatto che i relativi dati dovrebbero essere disponibili, trattandosi di contratti già esistenti e noti alla parte contraente, nel documento si esprime la necessità di “acquisire elementi conoscitivi circa gli effetti finanziari che le disposizioni” in questione “produrranno sul costo complessivo dell’opera”.
Ciò, si specifica ancora “anche in considerazione del fatto che, come già rilevato in occasione dell’esame del testo iniziale del decreto-legge in esame, ai sensi della direttiva del Parlamento europeo n. 2014/24/Ue (attuata con il codice dei contratti pubblici di cui al dlgs 50/2016) i contratti e gli accordi quadro possono essere modificati senza una nuova procedura d’appalto nei casi ivi previsti e purché l’eventuale aumento di prezzo non ecceda il 50% del valore del contratto iniziale (cfr. art. 106 del codice dei contratti pubblici)”.
(foto ANSA, il Ponte di Peljesac, Croazia)