
A dare una mano sono gli aumenti dei prezzi che hanno contribuito a compensare la perdita di abbonati (4 milioni) registrata su Disney+
Il primo trimestre fiscale di Disney è in linea con le attese. Buone notizie arrivano sul fronte delle perdite che si riducono durante il secondo trimestre fiscale. A dare una mano, paradossalmente, sono gli aumenti dei prezzi che hanno contribuito a compensare la perdita di abbonati (4 milioni) registrata su Disney+.
Ma se da un lato il leader dell’industria del divertimento ha registrato una crescita significativa nei suoi parchi a tema durante il suo secondo trimestre fiscale il ramo TV, invece, continua a risentire di diverse difficoltà. Per questo motivo l’azienda ha confermato che alcune modifiche e tra queste i contenuti di Hulu saranno inglobati all’interno dell’app di streaming Disney+. Nello stesso tempo sono previsti entro la fine dell’anno anche aumenti sulle tariffe del servizio di streaming senza pubblicità.
Confermata anche la terza ondata di licenziamenti (7mila posti) e tagli al personale che dovrebbe arrivare prima dell’estate.
Andando nello specifico si legge che l’utile per azione è stato confermato a 93 centesimi come da attese. Le entrate, invece, hanno toccato i 21,81 miliardi di dollari (+13% sui risultati dello stesso periodo del 2022) in rialzo sui 21,79 miliardi previsti. In calo gli abbonamenti: 157,8 milioni contro i 163,17 previsti.
Bob Iger, CEO del gruppo, ha commentato «Siamo soddisfatti dei nostri risultati in questo trimestre, incluso il miglioramento delle prestazioni finanziarie sullo streaming, risultato che riflette i cambiamenti strategici che abbiamo apportato in tutta l’azienda per riallineare Disney per una crescita e un successo sostenuti. Dai film alla televisione, allo sport, alle notizie e ai nostri parchi a tema, continuiamo con le nostre offerte ai consumatori, stabilendo un approccio più efficiente, diretto e semplice».
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