
Il ministro delle Finanze inglese è l’ultimo in ordine di tempo a lanciare l’allarme
Negli Stati Uniti il problema derivante dal mancato accordo sul tetto del debito sta diventando sempre più grave. Le scadenze si avvicinano e l’incontro tra i rappresentanti del Congresso e il presidente Biden è stato rimandato alla prossima settimana. Non sembrano esserci schiarite all’orizzonte e le prospettive tendono ad incupirsi.
Ad alzare la tensione anche la richiesta recente, da parte di Donald Trump, ai repubblicani, di favorire il default evitando, quindi, ogni intesa con i democratici. “Piuttosto che nessun taglio alla spesa, meglio una nazione in default” Queste le sue considerazioni, Ma tra i tanti allarmi lanciati anche da esponenti della politica USA oltre che da quella internazionale, l’ultimo, in ordine di tempo, è quello del ministro delle finanze britannico Jeremy Hunt il quale ha affermato che sarebbe “assolutamente devastante” se gli Stati Uniti non riuscissero ad aumentare il tetto del debito, con conseguenze sul prodotto interno lordo.
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