
Le micro realtà montane, spesso al Nord, sono quelle che soffrono di più non solo un progressivo spopolamento ma anche un altrettanto costante impoverimento
Le caratteristiche morfologiche del territorio italiano sembrano condizionare in maniera determinante la distribuzione della ricchezza, almeno a quanto risulta alla Cgia di Mestre dopo l’analisi delle dichiarazioni dei redditi del 2021 per la creazione della classifica dei comuni più ricchi e più poveri d’Italia. I risultati incoronano Lajatico, nel pisano, come il paese con il reddito Irpef medio più alto d’Italia e Milano la regina tra le città capoluogo di provincia più ricco.
La sorpresa, però, arriva dalla constatazione che i paesi montani, già vittime di un drastico spopolamento negli ultimi decenni, risultano essere quelli più poveri. Sul fondo della classifica italiana, per esempio, si colloca Cavargna, un comune montano del Comasco.
I comuni più ricchi sono al Nord con il già citato Lajatico che anticipa Basiglio, in provincia di Milano e Portofino (Genova) con 45.617 euro. Ma tra i 50 comuni più ‘poveri’ del Paese, 11 sono micro realtà del Nord. Ultima nota: la Cgia non ha preso in esame dati che includono i redditi dei soggetti a imposta sostitutiva o esenti da tassazione diretta (come gli interessi sui redditi di capitale e i redditi realizzati applicando il regime fiscale forfettario) e da eventuali integrazioni (reddito di cittadinanza, assegno unico, pensioni di invalidità, etc.
FOTO: Wikipedia / Flodur63