
Il saldo commerciale dell’Italia a marzo è in largo avanzo (+7.541 milioni di euro) e si confronta con un deficit (-757 milioni di euro) registrato a marzo 2022
In Italia la bilancia commerciale mostra un avanzo a marzo di 7.541 milioni di euro dopo il deficit di 757 milioni di euro registrato lo scorso anno. Si tratta del dato più elevato da luglio 2021 quando l’avanzo ammontava a 8.170 milioni. E’ quanto emerge dall’ultimo rapporto sul commercio estero extra UE dell’Istat.
In particolare dopo due mesi di contenuta crescita a marzo l’export si riduce su base mensile (-2,3%), per effetto della contrazione delle vendite di beni di consumo non durevoli verso i paesi extra Ue (-4,5%), mentre la flessione dell’export verso l’area Ue è di modesta entità (-0,1%). L’import segna invece un più profondo calo congiunturale (-6,5%), il settimo consecutivo, diffuso a tutti i raggruppamenti e più ampio per l’energia.
Nel primo trimestre 2023, rispetto al precedente l’export è stazionario e l’import diminuisce dell’8%.
Su base annua la crescita dell’export registra un +4,7% in valore ed un -3,1% in volume, mentre per la prima volta dopo oltre due anni l’import è in contrazione (-9,8% in valore e -8,8% in volume).
Tra i settori che contribuiscono maggiormente all’aumento tendenziale dell’export si segnalano: macchinari e apparecchi n.c.a. (+20,0%), autoveicoli (+27,4%) e prodotti alimentari, bevande e tabacco (+10,8%). Si riducono su base annua le esportazioni di metalli e prodotti in metallo (-6,5%), prodotti della raffinazione (-19,8%) e mezzi di trasporto, autoveicoli esclusi (-7,1%).
I paesi che forniscono i contributi maggiori all’incremento dell’export nazionale sono: Stati Uniti (+9,3%), Cina (+26,3%), Francia (+6,0%) e Turchia (+25,4%). Le esportazioni verso Svizzera (-9,4%), Regno Unito (-6,6%) e Giappone (-9,8%) risultano in calo.
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