
Diversificare in paesi in via di sviluppo aiuterebbe anche le economie in difficoltà
Secondo il capo dell’OMC, l’Organizzazione Mondiale del Commercio, le varie nazioni dovranno impegnarsi per riorganizzare le proprie catene di approvvigionamento in modo da ridurre i rischi di colli di bottiglia. Come ha sottolineato Ngozi Okonjo-Iweala, infatti, è possibile identificare un’«eccessiva concentrazione della produzione in alcuni settori in alcuni paesi. Cerchiamo quelle aree in cui abbiamo l’ambiente giusto, diversifichiamolo e usiamolo per portarlo dalla zona periferica al centro del sistema globale»
Tra le sue osservazioni anche la consapevolezza, soprattutto alla luce di una situazione geopolitica particolarmente complessa, del fatto che «il mondo non può fare affidamento su pochi paesi concentrati su pochi prodotti chiave». Gli esempi da lei riportati sono stati quelli riguardanti alcuni farmaci, chip e semiconduttori. Ma considerando l’argomento è pressocchè impossibile non ampliare le valutazioni anche al campo delle terre rare, degli energetici e degli alimentari.
Una diversificazione che avrebbe il duplice vantaggio di aiutare l’industrializzazione dei paesi in via di sviluppo aumentando contemporaneamente la loro crescita economica e, parallelamente, aiuterebbe le esigenze di approvvigionamento globale diversificando la rete.
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