
La Corte d’Appello Federale è stata chiamata a decidere le sorti del club bianconero per la terza volta. Chiesti anche 8 mesi di inibizione per i dirigenti tesserati
11 punti di penalizzazione: è questa la nuova richiesta formulata alla Corte federale d’Appello dal capo della Procura federale Giuseppe Chinè contro la Juve nel processo pluvalenze. Poco dopo le 10 con le parti collegate da remoto – compreso il presidente Ferrero – ha preso il via l’udienza. La richiesta è avvenuta al termine della sua requisitoria innanzi alla Corte Federale d’Appello della Federcalcio all’udienza di rivalutazione della sentenza di secondo grado, come indicato dal Collegio di Garanzia dello Sport presso il Coni.
In secondo grado la Juventus era stata penalizzata di 15 punti a fronte di 9 punti richiesti da Chinè.
Chiesti anche 8 mesi di inibizione per i 7 ex dirigenti bianconeri (l’ultima volta ne aveva chiesti 12).
Si tratta della terza volta in cui il secondo grado della giustizia sportiva discute il caso: la prima, il 27 maggio 2022, si era chiusa con il proscioglimento di tutti i club coinvolti ad iniziare dai bianconeri per l’impossibilità di stabilire un reale parametro di valutazione economica di un giocatore; la seconda, il 20 gennaio 2023 alla luce dei nuovi elementi emersi dall’inchiesta Prisma di Torino, con la penalizzazione di 15 punti al club e le inibizioni ai dirigenti. Quattro di queste – quelle di Agnelli, Paratici, Cherubini e Arrivabene – sono state confermate dal Collegio di Garanzia dello Sport.
FOTO: SHUTTERSTOCK