
Eccco perché
«La guerra di chip con la Cina rischia di provocare danni enormi agli Usa». A lanciare l’allarme è stato Jensen Huang, ceo di Nvidia, che, in un’intervista al Financial Times, ha detto che i controlli sulle esportazioni statunitensi introdotti dall’amministrazione Biden per rallentare la produzione cinese di semiconduttori hanno lasciato il gruppo della Silicon Valley con “le mani legate dietro la schiena” e impossibilitati a vendere chip avanzati in uno dei mercati più grandi al mondo.
Al colosso californiano è stato infatti impedito di vendere i suoi chip più avanzati – le serie H100 e A100 – ai clienti cinesi da agosto 2022, quando gli Stati Uniti hanno imposto controlli sulle esportazioni di tecnologia utilizzata per l’intelligenza artificiale. Nvidia è stata costretta a riconfigurare alcuni dei suoi chip per conformarsi alle norme Usa.
Dal canto loro le autorità cinesi hanno annunciato il bando dei prodotti del gruppo Usa Micron dalle infrastrutture critiche cinesi e le aziende stanno iniziando a costruire i propri chip per competere con i processori leader di mercato di Nvidia. «Quindi gli Stati Uniti devono stare attenti. La Cina è un mercato molto importante per l’industria tecnologica», ha aggiunto Huang.
Ha precisato che la Cina rappresenta circa un terzo del mercato dell’industria tecnologica Usa e sarebbe impossibile sostituirla sia come fonte di componenti che come mercato finale per i propri prodotti.
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