
Milano non è la sola a dover accusare il colpo. Una panoramica delle piazze di scambio fa notare subito un diffuso segno meno
Giornata da dimenticare per i listini del Vecchio Continente che arrivano a fine seduta tutti con un segno meno in alcuni casi anche pesante. Come, ad esempio, per Piazza Affari che arriva a perdere quasi il 2,4% dopo una giornata caratterizzata da un passivo che si era evidenziato già dalla prima parte della mattinata e che è andato via via peggiorando. Ma, come detto, Milano non è la sola a dover accusare il colpo. Una panoramica delle piazze di scambio fa notare subito un Dax a -1,95%, il Cac 40 a -1,7% e il Ftse 100 a -1,85%.
Se il tetto del debito resta uno dei principali imputati, sullo sfondo si guarda anche ai verbali della Fed per tentare di capire se i timori riguardanti un rialzo ulteriore sui tassi potrebbe essere possibile (si parla di un saldo che arriverebbe, alla fine, al 6% per i Fed found).
Tra i titoli che hanno visto una buona giornata, quindi in controtendenza, è da citare Mediobanca anche grazie al nuovo piano. Eccezione non solo rispetto al Ftse Mib ma anche all’intero comparto bancario, anch’esso sotto pressione con nomi come Bper Banca, Unicredit e Intesa Sanpaolo tutti in passivo.
Segno meno anche tra gli industriali e in primis su Leonardo. Quest’ultimo accusa il taglio del rating da parte di Goldman Sachs. Da segnalare anche il rialzo del petrolio con il forte calo delle scorte settimanali USA.
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