
Sono circa 568 mila le assunzioni nelle aziende previste a giugno. Difficile reperire personale soprattutto al Nord. Aumentano i contratti a tempo indeterminato
Tra giugno ed agosto le imprese italiane prevedono quasi 1,4 milioni di assunzioni, di cui solo 568 mila a giugno, con un incremento di oltre 9 mila unità rispetto a giugno 2022 (+1,5%) e di circa 37 mila unità sul corrispondente trimestre (+2,8%). E’ quanto emerge dal Bollettino del Sistema informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere e Anpal, secondo cui questo mese sono turismo e manifatturiero (rispettivamente con oltre 7 mila e quattro mila assunzioni in più) a sostenere la domanda di lavoro, mentre registrano una flessione costruzioni, servizi alle persone, i servizi finanziari e assicurativi e servizi informatici e delle telecomunicazioni.
Anche per giugno si conferma elevata la difficoltà di reperimento incontrata dalle imprese nel reclutare il personale: sono difficili da reperire quasi la metà dei lavoratori ricercati (+6,8 p.p. su giugno 2022). Spiccano tra le professioni tecniche e ad elevata specializzazione, gli specialisti nelle scienze della vita (farmacisti, biologi, agronomi ecc.) con l’80,3% di difficile reperimento, seguiti dai tecnici in campo ingegneristico (68,9%) e i tecnici della gestione dei processi produttivi di beni e servizi (68,5%), mentre tra le figure degli operai specializzati si distinguono gli operai specializzati addetti alle rifiniture delle costruzioni (72,5%) e i fonditori, saldatori, lattonieri, calderai, montatori di carpenteria metallica (70,7%).
Il Nord est è la zona più colpita: qui sono difficili da reperire circa il 52% dei profili ricercati con punte del 57,8% per il Trentino-Alto Adige. La percentuale scende al 47,1% per le imprese del Nord ovest, al 42,5% per le imprese del Sud e isole e al 42,4%% per quelle del Centro.
In aumento la previsione per i contratti a tempo indeterminato (rispetto a giugno 2022 +12 mila unita; +14,8 %), anche come effetto dell’elevata difficoltà di reperimento del personale. Cresce ancora, inoltre, la domanda di lavoratori immigrati con 114 mila ingressi programmati nel mese (+18 mila rispetto allo stesso periodo del 2022), pari al 20,1% del totale.
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