
L’ascolto delle esigenze dei dipendenti è sempre più spesso una chiave di lettura per favorire produttività e fidelizzazione dei talenti
Dopo la pandemia la percezione del lavoro all’interno della vita dei singoli individui è notevolmente cambiata. Se prima, spesso, si tendeva a sottovalutare al qualità della vita in rapporto alla professione, adesso le cose sono cambiate. E non di poco. L’ascolto delle esigenze dei dipendenti è sempre più spesso una chiave di lettura per favorire non solo la produttività ma anche la fidelizzazione di talenti che, invece, rischierebbero di essere persi anche per l’azienda.
La conferma arriva anche dalle parole di Beniamino Bedusa, Presidente di Great to Work Italia organizzazione che si occupa dello studio e dell’analisi del clima aziendale, secondo cui «L’ascolto dei dipendenti è la chiave per promuovere, anche nel Meridione, una cultura del lavoro positiva». Infatti è proprio sul Meridione d’Italia che si concentra il ranking della classifica Best Workplaces in South Italy, ovvero le migliori aziende per cui lavorare nel Mezzogiorno, alla sua prima edizione. Una particolarità che spicca è quella riguardante le dimensioni delle aziende, per lo più piccole e medie. Da sottolineare il fatto che le regioni del Sud con il maggior numero di imprese presenti in classifica sono la Puglia e l’Abruzzo (29%), seguite da Calabria e Campania (14%) e per ultime Molise e Sardegna (7%) mentre Sicilia e Basilicata sono assenti.
Tra le voci più interessanti, quella che indica i fattori che contraddistinguono i migliori luoghi di lavoro, fattori che si definiscono in: orgoglio ed equità percepite più positivamente da parte dei collaboratori delle aziende del Sud (85% e 90%) rispetto a quelli centro-settentrionali (83% e 88%). Altre tematiche nelle quali le imprese del Meridione vincono nel confronto sono l’innovazione (+14%), il senso di squadra e l’equità nelleretribuzioni (+12%), la meritocrazia (+11%), la motivazione personale (+10%) e il work life balance (+9%). Guardando i settori, invece, i più rappresentativi sono quelli dell’information technology (36%) e healthcare (22%).
Bedusa, commenta «I risultati emersi dalle analisi e dall’ascolto delle aziende del Sud Italia sono davvero incoraggianti e spero possano fungere da spunto di riflessione per altre realtà del Meridione. Ci sono tantissime organizzazioni eccellenti e con una cultura organizzativa all’avanguardia anche nel Sud del nostro Paese che però non hanno ancora una consapevolezza tale da spingersi a mettersi in gioco e a dare voce alle proprie persone. Spero che i Best Workplaces in South Italy 2023 siano d’esempio per altre aziende nel porre un focus sempre più costante sulle tematiche legate al benessere organizzativo, alla cura e all’ascolto dei propri collaboratori, favorendone crescita, orgoglio e sviluppo professionale. Spero inoltre che questo ranking possa finalmente dare risalto ad una territorialità non sempre valorizzata e che contribuisca a promuovere una cultura del lavoro positiva nelle regioni del Sud del nostro Paese».
Altro lato interessante da evidenziare: i collaboratori delle imprese del Mezzogiorno appartengono prevalentemente al genere maschile (60%) e mediamente sono più giovani rispetto al Nord. Infatti nel Sud Italia la fascia dei 35-44 anni tocca quasi il 40% della forza lavoro intervistata.
Per quanto riguarda il podio, le prime 3 aziende che compongono il ranking dei Best Workplaces in South Italy sono: GalileoLife, azienda pugliese del settore farmaceutico con sede a Maglie in provincia di Lecce e che occupa il primo posto. Sul secondo gradino c’è l’abruzzese Nebulab, attiva nel settore IT mentre occupa il terzo gradino del podio Novidis, un’altra organizzazione IT con sede a Colonnella, in provincia di Teramo.
FOTO: SHUTTERSTOCK