
L’Ivass autorizza Delfin a incrementare la sua quota in Generali dove il maggior azionista è ancora Mediobanca
E’ scalata su Generali per la Delfin. L’Ivass, l’istituto che vigila sulle assicurazioni, ha autorizzato la finanziaria della famiglia Del Vecchio a salire al di sopra del 10% del capitale della compagnia di Trieste. La richiesta, come anticipato da Repubblica, era stata presentata lo scorso 17 aprile perché, avendo già il 9,8%, Delfin aveva involontariamente superato la soglia del 10% per effetto del riacquisto di azioni proprie da parte della compagnia triestina. Un fatto tecnico, che ha portato Francesco Milleri, il manager che guida la cassaforte posseduta dagli eredi di Leonardo Del Vecchio a non arretrare, ma anzi a chiedere a Ivass l’autorizzazione a salire ancora oltre il 10%. Milleri – mette in risalto il giornale – poteva infatti vendere un piccolo pacchetto di azioni e tornare sotto il 10%, ma non l’ha fatto. Ha preferito puntare in alto, ottenendo disco verde.
Chi mette le mani su questo tesoro, si ritrova al centro del più importante snodo finanziario del paese. Al momento il maggiore azionista del Leone di Trieste è Mediobanca. La banca d’affari ha una quota del 13,10%. Ora la salita di Delfin riapre la partita su Trieste. Primo test sarà l’assemblea di Mediobanca ad ottobre che porterà al rinnovo dei vertici.
Delfin precisa che la richiesta presentata all’Ivass in data 17 aprile 2023, al fine di poter esercitare diritti di voto per più del 10% in Assicurazioni Generali, si è resa necessaria – ai sensi di legge – in conseguenza del piano di acquisto di azioni proprie avviato da Assicurazioni Generali nell’agosto del 2022 e implementato nei mesi successivi, piano che ha determinato il superamento involontario, da parte di Delfin, della soglia del 10% dei diritti di voto esercitabili in Assicurazioni Generali, alla luce della sospensione dei diritti di voto per le azioni proprie acquistate dalla società.
FOTO: SHUTTERSTOCK
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