
Savona (Consob): “l’aumento dei tassi oltre un certo punto crea più danni che vantaggi”
«La politica monetaria della Banca centrale europea può spingersi fino a un punto oltre il quale crea più danni che vantaggi». A puntare il dito contro le ultime mosse dell’istituto di Francoforte è questa volta Paolo Savona, presidente della Consob, che in un’intervista a La Stampa ha aggiunto: «anche la politica fiscale non si può spingere oltre per compensare i danni ai cittadini, perché non può aumentare la tassazione e, laddove il debito è elevato, perché l’indebitamento costa di più ed è più difficile da collocare e rinnovare. Il problema dell’inflazione è non averla. Quando si incappa in essa, le politiche stabilizzatrici tradizionali non funzionano».
Savona poi indica tre soluzioni: cambiare l’architettura istituzionale del mercato mobiliare, creare portafogli dove il risparmio in ogni forma abbia lo stesso trattamento legale, compreso il tributario, e sfruttare le variazioni dei cambi esteri. Secondo il presidente della Consob, “abbiamo abbondante risparmio, ma non si indirizza verso il mercato finanziario, le cui attività sono meno protette rispetto al mercato monetario e bancario”.
Il deficit sale e questo, secondo Savona, è un guaio per il Paese. Bisogna tagliare il debito senza frenare il Pil.
FOTO: IMAGOECONOMICA
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