
I principali indici hanno limato i guadagni degli ultimi giorni, mentre è scattato il conto alla rovescia per l’ultima settimana di luglio, quella di Fed e Bce
Le Borse europee hanno ripreso respiro, dopo la buona performance delle ultime cinque sedute. Il Ftse Mib lascia sul terreno lo 0,40%. Andamento negativo anche per il Dax di Francoforte che chiude le contrattazioni cedendo lo 0,21%. A Parigi il Cac 40 termina in progresso dello 0,06%. Fuori dalla zona euro il Ftse 100 di Londra archivia la giornata segnando -0,07%.
I principali indici hanno limato i guadagni degli ultimi giorni, mentre è scattato il conto alla rovescia per l’ultima settimana di luglio, quando sia la Federal Reserve, sia la Banca centrale europea annunceranno le mosse di politica monetaria. Entrambi gli istituti centrali dovrebbero alzare il costo del denaro, ma potrebbe trattarsi dell’ultima mossa restrittiva, se i dati macro confermeranno un’inflazione in frenata.
Soprattutto negli States l’indice dei prezzi al consumo ha registrato una brusca decelerazione, portandosi a una variazione annua del 3% a giugno. Intanto Oltreoceano è iniziata la stagione delle trimestrali con i conti di Wells Fargo e Jp Morgan in crescita, quelli di Citi in calo ma superiori alle attese.
Piazza Affari ha risentito della debolezza delle utility, con Enel giù dell’1,45% e A2a dell’1,18%. Hanno perso quota anche le azioni petrolifere: Eni ha segnato un calo dell’1,4%, Saipem dell’1,7% e Tenaris dello 0,4%. Le banche hanno invertito rotta sul finale, fatta eccezione di Mps che ha chiuso in progresso dell’1,7%. St ha ridotto i guadagni di giornata allo 0,38%.
Sul valutario, prosegue il rafforzamento dell’euro sul dollaro, ai massimi da fine febbraio 2022: la divisa vale 1,1236 dollari (1,1182 alla chiusura precedente) e 155,73 yen (da 154,84). Il cambio dollaro/yen vale 138,58. Il petrolio è in ribasso: il future Agosto del Wti perde l’1,6%, attestandosi a 75,65 dollari al barile. Infine perdono quota anche i prezzi del gas: i contratti Agosto scambiati ad Amsterdam si attestano a 25,69 euro al megawattora, in calo del 3,4%.
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