
Il tribunale amministrativo del Lazio ha confermato la multa da 800mila euro comminata dall’Antitrust nel 2018
Una sentenza del Tar del Lazio ha confermato la sanzione da 800mila euro inflitta nel 2018 dall’Antitrust a Vodafone Italia Spa, accusata di aver realizzato condotte aggressive con l’invio ai clienti, presunti morosi, di lettere di sollecito di pagamento contenenti la minaccia di iscriverne il nominativo in una banca dati, denominata S.I.Mo.I.Tel., per indurli a pagare gli addebiti richiesti.
Nel corso dell’istruttoria, al tempo l’Autorità accertò che Vodafone – insieme con altre società – inviava i solleciti anche a clienti che non erano ‘morosi intenzionali’, compresi utenti che potevano contestare la fondatezza del debito vantato dall’operatore.
Sfruttando la minaccia inducevano a credere anche chi non era sicuro di dover pagare che fosse comunque preferibile provvedere rapidamente. Quanto alla pratica sanzionata, per il Tar risulta evidente che l’intimazione di pagamento (contestato. Ndr) costituisca strumento che può condizionare l’agere del consumatore, inducendolo a versare alla compagnia la somma domandata. Va aggiunto che l’informazione fornita nella missiva e sul sito internet non appare completa determinando, quindi, un ulteriore condizionamento nell’utente: questi, infatti, dietro la – palese – minaccia di iscrizione in una banca dati potrebbe rinunciare di far valere le proprie ragioni tacitando, quindi, il professionista per evitare conseguenze (che, tra l’altro, non vengono rese esplicite).
In più, ad avviso dei giudici, la chiara indicazione delle conseguenze dell’iscrizione avrebbe dovuto essere riportata direttamente sull’avviso di pagamento al fine fornire immediatamente al consumatore tutte le informazioni di cui ha necessità, senza onerarlo di una defatigante ricerca delle notizie d’interesse tra le pagine del sito internet.
In conclusione, la valutazione dell’Antitrust appare rispondente ad un criterio di adeguatezza, anche sotto il profilo della deterrenza, oltre che ai principi di logicità e ragionevolezza che regolano in genere l’azione amministrativa.
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(foto SHUTTERSTOCK)
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