
Electrolux valuta la vendita del brand italiano Zanussi e di altri marchi non strategici per raccogliere 10 miliardi di liquidità
Bilancio in rosso per Electrolux. Il produttore di elettrodomestici svedese ha pubblicato i risultati del secondo trimestre, che evidenziano una contrazione delle vendite e una perdita dovute all’impatto dell’inflazione, dell’aumento del costo dell’energia e dell’aumento dei tassi sulla domanda dei consumatori.
In particolare le vendite nette si sono ridotte dell’8,8% a 32,65 miliardi di corone. L’azienda attribuisce il calo alla debolezza del mercato degli elettrodomestici e al ridotto potere d’acquisto dei consumatori, che ha inciso sui volumi di vendita.
Il risultato operativo risulta negativo per 124 milioni di corone, a fronte di un utile operativo positivo per 560 milioni l’anno precedente, con un margine che è calato al -0,4% dal precedente 1,7%. L’ultima riga di bilancio segna una perdita di 648 milioni di corone, a fronte di un utile di 257 milioni l’anno precedente, con un eps di -2,4 sek a fronte di 0,93 sek l’anno precedente.
Anche il semestre è in rosso. La società ha registrato un calo delle vendite del 4,4%, escludendo gli effetti valutari. Le vendite organiche sono invece calate del 3,3%, sempre per la debolezza del mercato. Il risultato operativo risulta negativo per 380 milioni nel semestre con un margine del -0,6%. La perdita netta è stata di 1,23 miliardi, a fronte di un utile di 1,2 miliardi l’anno precedente.
Per avere maggiore liquidità Electrolux ha iniziato i preparativi per la potenziale cessione di Zanussi e di altri marchi non strategici nei prossimi anni. Il valore complessivo di dismissione di tutte queste attività è stimato a circa 10 miliardi di corone svedesi. «Nell’attuale difficile contesto macroeconomico, la concentrazione e la gestione strategica del portafoglio sono più importanti che mai per essere in grado di fornire innovazioni attraenti e rilevanti con i nostri marchi strategici. Un’ulteriore semplificazione strutturale e di riduzione della complessità sono inoltre in fase di valutazione», ha detto Jonas Samuelson, presidente e ceo del gruppo.
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