
Negli Usa ad agosto i licenziamenti Challenger ammontano ad oltre 75 mila unità. Al top il settore dei magazzini
Balzo in avanti per i licenziamenti negli Usa. Secondo il rapporto Challenger, Gray & Christmas le principali società statunitensi hanno rilevato un taglio di circa 75.151 posti di lavoro ad agosto, +217% rispetto al mese precedente, quando si erano registrati 23.697 licenziamenti e un +267% rispetto allo stesso periodo del 2022.
Da inizio anno si sono registrati 557.057 licenziamenti, ovvero +210% rispetto ai 179.506 dello stesso periodo del 2022.
I maggiori licenziamenti, ben 32.123, sono avvenuti nel settore dei magazzini.
«Le offerte di lavoro stanno diminuendo e i lavoratori americani sono più riluttanti a lasciare le loro posizioni in questo momento. Il mercato del lavoro si sta normalizzando dopo la pandemia e la frenesia delle assunzioni post-pandemia – ha affermato Andrew Challenger, esperto del lavoro e vicepresidente senior di Challenger, Gray & Christmas. – L’aumento dei tagli non sorprende poiché la rivoluzione tecnologica e le aziende che adottano un approccio di risparmio sui costi dell’economia rivendicano posizioni».
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