“Voglio che la banca sia la banca di tutti i Paesi, grandi e piccoli. In questo senso, vorrei prima di tutto completare il lungo processo di coesione. Si tratta di un impegno che ancora non abbiamo pienamente mantenuto”
«La Banca europea degli investimenti va riformata: deve assumere un ruolo più strategico, in linea con i cambiamenti strategici dell’Europa. Attualmente i maggiori beneficiari dei finanziamenti della Bei sono nell’ordine la Spagna, l’Italia e la Francia. Voglio che la banca sia la banca di tutti i Paesi, grandi e piccoli». A parlare così è Margrethe Vestager, per 9 anni commissaria europea alla Concorrenza, ora in corsa per la presidenza della Bei.
«In questo senso vorrei prima di tutto completare il lungo processo di coesione. Si tratta di un impegno che ancora non abbiamo pienamente mantenuto. Credo sia anche urgente migliorare la rete di infrastrutture transfrontaliere in Europa. Più in generale, vorrei che la Bei intervenisse là dove il mercato sta fallendo», ha spiegato.
A proposito di tecnologia il ritardo europeo rispetto alla Cina o agli Stati Uniti rimane enorme, malgrado gli sforzi di questi anni: «Non posso giudicare il ruolo della Bei in questo frangente. Credo però che vi sia un fallimento del mercato nel finanziare il passaggio di innovazioni dallo stadio di prototipo alla produzione in serie. In molti casi, le imprese possono ottenere aiuti dagli Stati Uniti, dall’Arabia Saudita, da Singapore, quasi mai dall’Europa. La banca ha certo un ruolo da giocare in questo campo».
Per quel che riguarda infine la possibilità di usare denaro comunitario per investire nel capitale di aziende all’avanguardia ha aggiunto: «già oggi il Consiglio europeo per l’Innovazione sta investendo circa 10 miliardi di euro. Ha creato una decina di ‘aziende unicorno’ e un centinaio di attività economiche del valore di oltre 100 milioni di euro. La necessità è ovvia. Anche il percorso da seguire è ovvio, in modo da rendere l’Europa più dinamica e progredita».
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