
Il presidente dell’Abi è intervenuto sulle imminenti elezioni per la presidenza della Banca per gli investimenti europea e ricorda il caso Fidt
Il presidente dell’Abi, Antonio Patuelli è entrato nel merito della nomina del prossimo presidente della Banca degli investimenti europa (Bei).
Patuelli si è detto “stupefatto che possa sussistere una candidatura dell’onorevole Vestager, da 9 anni commissaria alla Concorrenza dell’Unione europea, alla presidenza della Banca europea degli investimenti”.
“In questi nove lunghi anni – ricorda Patuelli al Corriere della Sera – l’onorevole Vestager ha assunto la responsabilita’ di un ‘errore di diritto’, come e’ stato sentenziato dalla doppia decisione conforme, prima del Tribunale europeo del Lussemburgo e poi dalla Corte di giustizia Ue. La Commissaria Ue e, precedentemente e specificatamente, i suoi uffici avevano inopinatamente stabilito che il Fitd non fosse privato e non potesse intervenire per prevenire le crisi bancarie. Ciò ha determinato nel 2015 lo stop agli interventi già decisi dal Fondo, che erano già stati approvati dall’assemblea di CariFerrara presieduta dal commissario straordinario nominato da Bankitalia“.
“La posizione di Vestager – incalza Patuelli – ha impedito interventi preventivi e ha causato un allungamento dei tempi per affrontare quelle crisi, con costi molto superiori per tutti, per risparmiatori, investitori, azionisti, banche concorrenti che hanno dovuto sobbarcarsi gli oneri dei salvataggi successivi, aggravati dal deprezzamento generalizzato dei valori dei crediti deteriorati dal 2015 in poi”.
Le successive sentenze, continua, riconobbero la legittimità degli interventi del Fitd. “Ora – conclude – dopo che risparmiatori e investitori sono ancora in credito per i danni subiti, Vestager ambirebbe e si candida alla presidenza di una così importante banca europea senza aver saldato alcunché e senza alcun onere per gli errori di diritto da lei causati. Sono stupefatto, non possiamo azzerare la memoria”.
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(foto IMAGOECONOMICA)