
Il ministro dell’Agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste, ha parlato con i giornalisti a Bruxelles a margine del Consiglio Ue Agricoltura e pesca
Riguardo alla sufficienza per la nostra economia degli attuali flussi regolari di immigrazione, «noi abbiamo sempre detto che dovevamo dare una risposta alla richiesta interna, che c’erano provvedimenti che dissuadevano dal lavoro chi poteva lavorare, e ogni riferimento al Reddito di cittadinanza è voluto, e che da una parte si doveva continuare ad assistere chi non può lavorare, ma dall’altra bisognava mettere in condizione le nostre imprese di avere disponibilità di forza lavoro. Ognuno è libero anche di non accettare un lavoro, ma nessun lavoro può essere considerato indegno, o peggio, destinato agli immigrati. C’è stata una condizione nella nostra nazione nella quale alcune persone, pur potendo lavorare, hanno ricevuto soldi per non farlo, e dall’altra parte si chiedeva a persone che venivano dall’estero di fare quei lavori che venivano rifiutati da chi prendeva il Reddito di cittadinanza, come se quelle persone potessero accettare lavori meno degli, fossero una specie di schiavi, e io considero incivile anche solo il pensiero di questa divaricazione tra lavoratori».
Lo ha detto Francesco Lollobrigida, ministro dell’Agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste, parlando con i giornalisti a Bruxelles a margine del Consiglio Ue Agricoltura e pesca (Agrifish).
(foto ANSA)