
Bce, de Guindos: “nessuno alla Bce vuole provocare una recessione inutile e dolorosa”
«Iniziare a parlare di tagli dei tassi ora è prematuro. Abbiamo ridotto l’inflazione da oltre il 10% al 4,3%. Tuttavia, penso che l’ultimo tratto sarà più difficile. Siamo sulla buona strada verso il 2%. Questo è chiaro. Ma dobbiamo monitorare la situazione molto da vicino, perché l’ultimo miglio non sarà facile». Le parole di cautela e di un attento monitoraggio dei dati macro economici arrivano da Luis de Guindos, vicepresidente della Bce in un’intervista al Financial Times.
Il banchiere centrale spagnolo spiega che al momento un fattore chiave sotto analisi è quello della valutazione della trasmissione delle strette monetarie già operate con i rialzi dei tassi. «La prima fase la trasmissione è quasi completa e lo si può vedere nei canali bancari dove c’è stato un inasprimento delle condizioni di finanziamento e un calo rilevante della domanda di credito», ha spiegato. Più complicato è valutare la seconda fase dell’impatto della stretta monetaria, che riguarda l’insieme dell’economia reale. «Qui c’è molto incertezza e abbiamo visto un rallentamento dell’economia”, ma ci sono altri fattori da valutare, come i redditi disponibili delle famiglie e le esportazioni. Bisogna capire quanto intensa sia la trasmissione all’economia reale e, indirettamente, all’inflazione», ha continuato.
Il numero due dell’istituzione di Francoforte ha sottolineato che nessuno alla Bce vuole creare “una recessione inutile e dolorosa“. «Dobbiamo riportare l’inflazione alla nostra definizione di stabilità dei prezzi, mentre al tempo stesso cerchiamo di minimizzare i danni che si possono creare in termini di rallentamento dell’economia. Alla fine della fiera questo è un equilibrio molto delicato», ha concluso.
FOTO: EPA/CHEMA MOYA
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