
Giornata “bipolare” alla Borsa di New York: da un lato le buone trimestrali di tre colossi bancari, dall’altro le preoccupazioni per il commercio di chip dalla Cina
Wall Street ha chiuso mista: il Dow Jones in rialzo dello 0,12% a 33.670.36 punti, mentre lo S&P perde lo 0,51% a 4.327.48 punti; infine il Nasdaq che retrocede dell’1,23% a 13.407.23 punti.
La debolezza del settore tecnologico è stata compensata dalla brillante performance del settore bancario. La stagione dei risultati delle banche si è infatti aperta con performance migliori del previsto, anche se il contesto di alta inflazione negli Stati Uniti e di incertezze geopolitiche potrebbero rendere i risultati un breve fuoco d’artificio.
JPMorgan è salita dell’1,56% dopo aver registrato un aumento degli utili del 35% nel terzo trimestre, sostenuto da un’impennata dei tassi che ha favorito i profitti della sua unità bancaria al dettaglio. Anche Wells Fargo ha registrato risultati migliori del previsto: il fatturato è stato di 20,85 miliardi di dollari e l’utile netto di 5,75 miliardi. Il titolo ha guadato il 3,10%. Citigroup invece, ha ceduto i guadagni e ha chiuso a -0,20%.
Bene poi i titoli energetici grazie al rialzo del prezzo del petrolio: Chevron ha chiuso a +1,77%. Le big tech, tra cui Apple (-1,03%), Meta Platforms (-2,92%, Alphabet (-1,16%) e Microsoft Corporation (-10,4%) hanno messo sotto pressione il mercato, con i titoli dei chip, tra cui Nvidia (-3,16%) scesi a seguito delle preoccupazioni di nuove restrizioni statunitensi sulle esportazioni di chip in Cina. In apertura Microsoft era in lieve positività, dopo l’ok dell’Antitrust inglese all’acquisizione di Activision, “la più grande della storia del gaming”.
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