
La Bce ha alzato i tassi di riferimento 10 volte dal luglio dello scorso anno per contenere l’aumento dell’inflazione, ma si prevede che questa settimana i responsabili politici sospenderanno la campagna di inasprimento
Le Borse europee chiudono miste dopo una seduta altalenante dovuta ai timori economici e geopolitici e all’attesa per la decisione sui tassi di interesse dell’Eurozona prevista per giovedì. La Bce ha alzato i tassi di riferimento 10 volte dal luglio dello scorso anno per contenere l’aumento dell’inflazione, ma si prevede che questa settimana i responsabili politici sospenderanno la campagna di inasprimento.
I listini di Francoforte e Parigi sono saliti rispettivamente dello 0,53% a 14.879,80 punti e dello 0,63% a 6.893,65 punti, mentre Londra ha limitato i guadagni (+0,17% a 7.387,26 punti) dopo che l’indice Pmi dell’attività delle imprese del settore privato è restato sotto i 50 punti che separano espansione da contrazione. In ribasso solo Madrid che ha chiuso a -0,23% e 8.974,58 punti mentre Milano è terminata intorno alla parità.
I riflettori restano puntati sulle trimestrali delle big tech americane, con i conti di Microsoft e Alphabet attesi a borse chiuse, dopo una serie di risultati superiori alle attese emersi oggi, come Coca Coca, Spotify e General Motors, sebbene su quest’ultima pesi l’impatto dello sciopero dei lavoratori del sindacato United Auto Workers. In Italia poi si è distinta Unicredit.
Oltreoceano tornano a scendere i rendimenti obbligazionari, dopo la fiammata di ieri del Treasury che ha toccato i massimi degli ultimi 16 anni. Gli investitori sono in attesa anche delle banche centrali: sebbene nell’immediato gli analisti si aspettino una pausa sulla stretta monetaria, restano più incerte le previsioni sul lungo periodo. Giovedì 26 ottobre sarà la volta della riunione del della Bce, mentre la prossima settimana è in programma quella della Fed.
Sul valutario l’euro scende sotto 1,06 dollari con il cambio indicato a 1,058 (da 1,068 in avvio). La moneta unica vale anche 158,684 yen (159,82 in apertura, da 158,8). Il cambio dollaro/yen è a 149,914 (149,621 in apertura, da 149,87). Il petrolio inverte la rotta con il Brent dicembre in calo del 2,2% a 87,85 dollari al barile, e i contratti del Wti dicembre che scendono del 2,54% a 83,31 dollari al barile. In discesa anche il gas naturale a 50,845 euro al megawattora.
In lieve calo, rispetto all’apertura di Wall Street, il listino delle criptovalute (+6%), mentre prosegue la galoppata di Bitcoin, che sfiora il +10%, per le indiscrezione che vogliono l’Edf presto in arrivo. Bene anche Ethereum (+6,3%), Cardano (+6%) e Xrp (+4,8%). Dogecoin in positivo con +1,8%.
Guardando a Piazza Affari sul podio le utility, con A2a (+2%) ed Erg (+1,87%), insieme a Moncler (+2,12%). In luce Unicredit (+1,28%) dopo i conti superiori alle attese e le parole del ceo Andrea Orcel. Tra i peggiori, i titoli del settore auto, in discesa in tutta Europa, con Stellantis in calo dell’1,84% e Pirelli dell’1,66%. Maglia nera per Bper Banca (-2,68%).
(foto IMAGOECONOMICA)