
Per l’autorità garante per la Concorrenza e il Mercato “Non siamo in grado di completare tutti i progetti nei termini previsti”
Arrivato il via libera della Commissione europea sulle modifiche del Piano nazionale di ripresa e resilienza dell’Italia presentato lo scorso agosto dal governo italiano. Un piano che sfiora i 195 miliardi di euro (194,4 miliardi di cui 122,6 miliardi di euro di prestiti e 71,8 miliardi di euro di sovvenzioni. Si tratta di una serie di progetti che riguarderanno, tra le altre cose, un aumento del numero delle riforme che da 59 arrivano a 66. Per quanto riguarda i progetti con investimenti si parla di 150 investimenti.
Capitolo a parte il REPowerEU che, per l’Italia punterà sul rafforzamento dell’intero sistema energetico, a partire dalle reti di trasmissione fino all’implementazione della produzione di energia rinnovabile. Tra le altre priorità anche la razionalizzazione della domanda, l’ottimizzazione dell’efficienza energetica e la promozione di norme per la transizione verde.
Esulta il Ministro per gli Affari Europei, il Sud, le Politiche di Coesione e il Pnrr, Raffaele Fitto secondo cui «Nei prossimi giorni definiremo con l’Ue gli ultimi aspetti, per giungere alla definizione del pagamento quarta rata entro il 31 dicembre di quest’anno e ci poniamo l’obiettivo già fin d’ora di poter raggiungere gli obiettivi come modificati dalla revisione sulla quinta rata entro il 31 dicembre di quest’anno, un altro obiettivo molto ambizioso che puntiamo a definire entro il mese di dicembre. Nella comparazione con gli altri piani nazionali, nonostante il nostro Pnrr sia il più ampio, il nostro Paese è l’unico che ha chiesto il pagamento della quarta rata e se tutto va come ci aspettiamo riceverà il pagamento entro fine anno. Il Pnrr ha all’interno tre fonti di finanziamento: 68 mld a fondo perduto, 122 mld a debito e il fondo complementare da 30 mld. È un piano per oltre 150 mld a debito».
Un ottimismo che non sembra essere condiviso da Roberto Rustichelli, presidente autorità garante per la Concorrenza e il Mercato agli Stati Generali della Ripartenza che ha dichiarato «Non siamo in grado a mio avviso di completare tutti i progetti che abbiamo messo in cantiere nei termini previsti dal Pnrr. È un fatto grave, mi assumo la piena responsabilità di queste dichiarazioni. È inutile che ci nascondiamo, la realtà, purtroppo, a mio avviso, è questa».
«Nello scenario macroeconomico internazionale, le debolezze strutturali dell’economia italiana ci portano a lanciare nuove sfide. Siamo in un momento – ha spiegato Rustichelli – in cui registriamo meno crescita e più inflazione, fra sfide interne e internazionali. Innovazione, investimento, sviluppo e coesione sociale sono parole chiave nell’ambito della discussione sulla crescita e la competitività del sistema Paese. Bisogna puntare a una economia sempre più concorrenziale, al dinamismo imprenditoriale: cose che sono pilastro per la promozione di principi democratici, garantendo la diversità, l’accesso equo alle opportunità e la libertà di scelta. L’Italia, in questo contesto, può cogliere diverse occasioni come la diversificazione delle fonti energetiche, la transizione verde, la riorganizzazione delle catene produttive. La concorrenza, quindi, è la condizione essenziale perché il mercato generi ricchezza ma anche la condizione per contribuire al benessere dei consumatori».
FOTO:ANSA/ETTORE FERRARI