
Consob ha visto accolto il suo ricorso, e il procedimento viene riaperto dopo l’annullamento da parte della Corte di appello
La recente ordinanza della Cassazione (n. 33769 depositata oggi) rappresenta un punto di svolta nel caso di presunto insider trading legato a Antonello Urgeghe nell’ambito dell’Opa su “Buongiorno“, società di creazione e distribuzione di contenuti multimediali.
Consob ha visto accolto il suo ricorso, e il procedimento viene riaperto, in seguito alla sanzione di 130mila euro inflitta a Urgeghe nel gennaio 2018, insieme all’interdittiva da assumere incarichi gestionali.
Tale sanzione era stata basata sull’acquisto di 5mila azioni della società, sfruttando informazioni riservate presumibilmente ottenute dal fratello Germano Urgeghe, ex ufficiale della Guardia di Finanza diventato commercialista dello studio Cordeiro Guerra, soprannominato Gordon Gekko, in riferimento al protagonista di “Wall Street”.
Inizialmente, Urgeghe aveva proposto opposizione alla sanzione e nel 2019 la Corte di appello di Cagliari gli aveva dato ragione, annullando la delibera sanzionatoria. Tuttavia, la recente decisione della II Sezione civile della Cassazione ha accolto il ricorso di Consob, sostenendo che la Corte avrebbe dovuto valutare complessivamente tutti gli elementi a disposizione anziché analizzarli separatamente.
La Cassazione ha sottolineato che la Corte distrettuale si era limitata a respingere l’importanza individuale dei fatti, quali l’attività di investimento finanziario di Urgeghe, il legame familiare con il fratello Germano, i contatti telefonici tra i due e i tempi degli investimenti.
La Cassazione ha indicato che la valutazione della Corte avrebbe dovuto considerare l’insieme dei fatti, come la simultaneità degli acquisti di azioni Buongiorno tra i fratelli, precedenti operazioni congiunte su azioni Benetton, altri investimenti in diversi titoli da parte dei fratelli Urgeghe e il possesso da parte del fratello di informazioni privilegiate riguardanti le OPA su Benetton Group e Buongiorno. Queste informazioni erano state comunicate anche ad altri investitori.
Di conseguenza, la Cassazione ha ordinato un nuovo giudizio dinanzi a un’altra sezione della Corte d’Appello, evidenziando la necessità di una valutazione globale e non frammentaria delle prove presentate nel contesto complessivo della vicenda.
(foto WIKIPEDIA)