
Moody’s ha tagliato l’outlook sul rating del credito di Hong Kong da stabile a negativo
Moody’s ha tagliato l’outlook sul rating del credito di Hong Kong da stabile a negativo. «Il cambiamento nelle prospettive del rating di Hong Kong riflette la valutazione di Moody’s sugli stretti legami politici, istituzionali, economici e finanziari tra Hong Kong e la terraferma», ha rilevato l’agenzia di valutazione in una nota.
E questo all’indomani dell’analogo provvedimento annunciato a carico della Cina. Ieri infatti Moody’s ha abbassato l’outlook sul rating creditizio del governo cinese da stabile a negativo a causa del debito della seconda economia mondiale. Il taglio si deve al maggior debito che comporta rischi per l’economia, così come le persistenti difficoltà del settore immobiliare.
Moody’s ha tuttavia mantenuto il rating a lungo termine della Cina “A1” sui titoli di stato del paese, prevedendo al contempo che la crescita annuale del PIL cinese rallenterà al 4% nel 2024 e 2025 e in media al 3,8% dal 2026 al 2030. Fattori strutturali, tra cui la debolezza demografica, porteranno a un calo al 3,5% entro il 2030.
Solo per fare un po’ di chiarezza ricordiamo che il rating è un giudizio che viene espresso da un soggetto esterno e indipendente, l’agenzia di rating appunto, sulle capacità di una società di pagare o meno i propri debiti. Viene dunque valutata la solvibilità di un soggetto, cioè la capacità di far fronte agli impegni finanziari assunti e di generare le risorse necessarie a far fronte agli impegni presi nei confronti dei creditori. Tale giudizio è sottoposto a revisione periodica. Il rating è assegnato contrassegnando la valutazione secondo diverse scale di valori che variano in base all’agenzia che si occupa di emettere il rating stesso. La tripla “AAA” è il giudizio che indica il massimo grado di solvibilità di una società.
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