
Il Consiglio ha anche deciso che gli esportatori europei vietino nei contratti la riesportazione verso la Russia e la riesportazione per l’utilizzo in Russia di beni e tecnologie particolarmente sensibili
Adottato dal Consiglio dell’Ue il dodicesimo pacchetto di sanzioni contro la Russia a causa dell’invasione dell’Ucraina.
Tra i nuovi provvedimenti, quello più importante (e atteso) riguarda il divieto di importazione, acquisto diretto o indiretto o trasferimento di diamanti dalla Russia.
Come riferisce Agi, il divieto si applica ai diamanti originari della Russia, ai diamanti esportati dalla Russia, ai diamanti in transito in Russia e ai diamanti russi lavorati in Paesi terzi. Dal primo gennaio 2024 si applica un divieto diretto ai diamanti naturali e sintetici non industriali e ai gioielli con diamanti. Inoltre, è previsto un divieto indiretto di importazione di diamanti russi lavorati (cioè tagliati e/o lucidati) in paesi terzi, compresi i gioielli che incorporano diamanti originari della Russia, saranno introdotti progressivamente a partire dal 1 marzo 2024 e saranno completati entro il primo settembre 2024.
Questa introduzione graduale dei divieti di importazione indiretta è giustificata dalla necessità di implementare un meccanismo di tracciabilità che consenta misure di applicazione efficaci e riduca al minimo le interruzioni per il mercato Ue, spiega il Consiglio.
La decisione odierna richiede inoltre che gli esportatori dell’Ue vietino nei contratti la riesportazione verso la Russia e la riesportazione per l’utilizzo in Russia di beni e tecnologie particolarmente sensibili, in caso di vendita, fornitura, trasferimento o esportazione in un Paese terzo, ad eccezione dei Paesi partner. La clausola copre gli articoli proibiti utilizzati nei sistemi militari russi rinvenuti sul campo di battaglia in Ucraina o fondamentali per lo sviluppo, la produzione o l’uso di tali sistemi militari russi, nonché i beni e le armi dell’aviazione.
Il Consiglio ha aggiunto 29 nuove entità all’elenco di coloro che sostengono direttamente il complesso militare e industriale della Russia nella sua guerra di aggressione contro l’Ucraina. Saranno soggetti a restrizioni più severe all’esportazione di beni e tecnologie a duplice uso, nonché di beni e tecnologie che potrebbero contribuire al miglioramento tecnologico del settore della difesa e della sicurezza russo. Alcune di queste 29 entità appartengono a Paesi terzi coinvolti nell’elusione delle restrizioni commerciali, o sono entità russe coinvolte nello sviluppo, produzione e fornitura di componenti elettronici per il complesso militare e industriale russo.
Inoltre, la decisione odierna amplia l’elenco di articoli soggetti a restrizioni che potrebbero contribuire al miglioramento tecnologico del settore della difesa e della sicurezza russo includendo: prodotti chimici, batterie al litio, termostati, motori CC e servomotori per droni, macchine utensili e parti di macchinari.
L’Ue ha introdotto ulteriori restrizioni all’importazione di beni che generano entrate significative per la Russia e che consentono quindi la continuazione della sua guerra di aggressione contro l’Ucraina, quali ghisa e ghisa greggia, fili di rame, fili di alluminio, lamine, tubi e tubature per un totale di valore di 2,2 miliardi di euro l’anno. Viene introdotto un nuovo divieto di importazione del propano liquefatto (Gpl) con un periodo transitorio di 12 mesi.
Il Consiglio ha deciso di introdurre alcune esenzioni alle restrizioni all’importazione di beni di uso personale, come articoli per l’igiene personale, o indumenti indossati dai viaggiatori o contenuti nei loro bagagli, e per le auto dotate di targa diplomatica per entrare nell’Ue. Inoltre, per facilitare l’ingresso nell’Unione dei cittadini dell’Unione europea che vivono in Russia, gli Stati membri possono autorizzare l’ingresso delle loro automobili a condizione che non siano in vendita e siano guidate per uso strettamente personale.
Il divieto di transito attualmente applicabile ai beni e alle tecnologie a duplice uso esportati dall’Ue verso paesi terzi attraverso il territorio della Russia sarà esteso a tutti i beni bellici. Al fine di limitare ulteriormente l’elusione, la decisione odierna prevede il divieto per i cittadini russi di possedere, controllare o ricoprire incarichi negli organi direttivi delle persone giuridiche, delle entità o degli organismi che forniscono servizi di portafoglio, conto o custodia di cripto-asset a persone e residenti russi.
Inoltre, l’Ue impone obblighi di notifica per il trasferimento di fondi al di fuori dell’Ue da parte di qualsiasi entità stabilita nell’Ue posseduta o controllata da un’entità stabilita in Russia o da un cittadino russo o da una persona fisica residente in Russia. Il Consiglio introduce anche norme di conformità più rigorose per sostenere l’attuazione del tetto massimo del prezzo del petrolio e reprimere l’elusione.
Inoltre, un meccanismo rafforzato di condivisione delle informazioni consentirà una migliore identificazione delle navi e delle entità che attuano pratiche ingannevoli, come i trasferimenti da nave a nave utilizzati per nascondere l’origine o la destinazione del carico e le manipolazioni dell’Ais, durante il trasporto di petrolio greggio e prodotti petroliferi russi. Il Consiglio ha inoltre deciso di introdurre norme di notifica per la vendita di navi cisterna a Paesi terzi al fine di renderne più trasparenti la vendita e l’esportazione, in particolare nel caso di navi usate che potrebbero essere utilizzate per eludere il divieto di importazione del greggio russo o prodotti petroliferi e il price cap del G7.