
Oltre 9 persone su 10 ritengono essenziale la promozione del benessere psicologico da parte dell’azienda, ma solo il 21% ritiene che la cultura della propria azienda sia a tutti gli effetti inclusiva
L’80% dei lavoratori del settore finance ha sperimentato almeno uno dei principali sintomi del burnout, cioè uno stato di esaustione fisica, emotiva o mentale causato da un’eccessiva esposizione allo stress cronico, specialmente legato al lavoro; si presenta con sentimenti di stanchezza persistente, disinteresse per le attività solitamente piacevoli, ridotta performance lavorativa e sentimenti di inefficacia. A una persona su 10 è stato diagnosticato.
Questo dato risulta inferiore rispetto all’effettiva diagnosi di burnout relativa alla popolazione generale di white collar (una persona su 5) e soprattutto ai lavoratori del comparto finance, che hanno maggior tendenza ad assentarsi dal lavoro: il 74% ha effettuato più di 5 giorni di assenza da lavoro a causa di questa patologia. Emerge da uno studio Bva-Doxa per Mindwork.
Il 61% dei lavoratori del settore finance che sperimenta malessere psicologico sul lavoro vive la stessa condizione anche a casa. Il 37% di loro sperimenta condizioni di stress elevato, per la popolazione generale di white collar si assesta al 45%. In generale emerge una correlazione tra stress e frequenza degli straordinari.
L’ambiente di lavoro si conferma come meno adatto ad esprimere il proprio malessere emotivo (40% comparto finance e 39% white collar). Più della metà degli intervistati nel settore finance afferma di aver lasciato il lavoro per motivi di malessere emotivo ad esso correlato (52%) durante la propria carriera. Un dato in linea con la popolazione generale white collar (53%).
Il fenomeno è particolarmente evidente per Gen Z e Millennials, in cui la percentuale sale rispettivamente al 66% e al 57%.
Come stanno i lavoratori italiani? Male. Molto male
Oltre 9 persone su 10 ritengono essenziale la promozione del benessere psicologico da parte dell’azienda (98% comparto finance e 94% white collar), ma solo il 21% ritiene che la cultura della propria azienda sia a tutti gli effetti inclusiva del benessere mentale. Inoltre si registra un’elevata presenza di supporto psicologico all’interno delle imprese del comparto finanziario (38%), rispetto alle altre realtà impiegatizie del settore white collar (26%), principalmente all’interno delle multinazionali estere con sede in Italia (79%).
Dato indicativo è quello riguardante i caregiver: il 90% dichiara che questo ruolo abbia un impatto considerevole sul proprio benessere psicologico. Altro dato rilevante è quello relativo alla genitorialità: per il 96% di lavoratori del comparto finance con figli il ruolo genitoriale ha un impatto significativo sul proprio benessere psicologico (87% per i white collar). Infatti, più di un genitore su due dichiara l’esigenza di un supporto nella gestione dei propri figli da parte dell’azienda (56%), ma solo il 34% ritiene di riceverlo.
Il 73% dei dipendenti denuncia sintomi di stress da lavoro
(foto SHUTTERSTOCK)