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Economia

Studio Bce: nessuna relazione tra prezzi petrolio ed eventi geopolitici

Giulia Guidi
9 Gennaio 2024
Studio Bce: nessuna relazione tra prezzi petrolio ed eventi geopolitici
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Ad esempio, subito dopo gli attentati dell’11 settembre, i prezzi del Brent sono aumentati del 5%. Tuttavia, nel giro di 14 giorni il prezzo è sceso di circa il 25% […]

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Ad esempio, subito dopo gli attentati dell’11 settembre, i prezzi del Brent sono aumentati del 5%. Tuttavia, nel giro di 14 giorni il prezzo è sceso di circa il 25%

Secondo uno studio Bce dal titolo ‘Rischio geopolitico e prezzo del petrolio‘, scritto da da Massimo Ferrari Minesso, Marie-Sophie Lappe e Denise Rößle, non esiste relazione chiara tra prezzi petrolio ed eventi geopolitici. Lo riporta Gea.

Storicamente, non esiste una relazione chiara tra i prezzi del petrolio e gli eventi geopolitici, come le tensioni emergenti tra paesi o gli attacchi terroristici. Ad esempio, subito dopo gli attentati dell’11 settembre, i prezzi del Brent sono aumentati del 5% (circa cinque volte la variazione media giornaliera del prezzo del Brent tra il 2000 e il 2023). Tuttavia, nel giro di 14 giorni il prezzo è sceso di circa il 25% a causa delle preoccupazioni sull’indebolimento della domanda di petrolio.

Quando la Russia ha invaso l’Ucraina nel febbraio 2022, i prezzi del Brent sono aumentati di quasi il 30% nelle prime due settimane successive all’invasione. Tuttavia, i prezzi sono poi nuovamente diminuiti, tornando ai livelli pre-invasione dopo circa otto settimane. Più recentemente, i prezzi del Brent sono aumentati di circa il 4% dopo gli attacchi terroristici in Israele del 7 ottobre 2023 prima di stabilizzarsi successivamente. E’ quanto emerge da u

Gli shock geopolitici possono avere un impatto sui prezzi del petrolio attraverso una minore attività economica o maggiori rischi per l’offerta di materie prime. In linea di principio, il rischio geopolitico può influenzare i prezzi delle materie prime e del petrolio attraverso due canali principali. In primo luogo, le maggiori tensioni geopolitiche agiscono come uno shock negativo sulla domanda globale, perché tali tensioni aumentano l’incertezza sulle prospettive economiche, che incide negativamente sui consumi e sugli investimenti e potenzialmente perturba il commercio internazionale. Insieme, queste forze portano a una contrazione dell’attività economica globale, frenando in definitiva la domanda e i prezzi globali del petrolio.

Questo è noto come il canale dell’attività economica, sottolinea lo studio Bce. In secondo luogo, il canale del rischio implica che i mercati finanziari prezzino potenzialmente rischi più elevati per la futura offerta di petrolio oltre all’attuale shock geopolitico. Ciò aumenta il valore in contanti dei contratti petroliferi detenuti, noto anche come rendimento di convenienza, e esercita una pressione al rialzo sui prezzi del Brent. Questi due canali muovono i mercati petroliferi in direzioni opposte e il canale che prevale è una questione empirica. Ulteriori fattori di confusione includono i produttori di petrolio che potrebbero decidere di adeguare la loro produzione di petrolio per stabilizzare i prezzi.

In media, uno shock geopolitico globale esercita una pressione al ribasso sul prezzo del petrolio. La reazione dei prezzi del petrolio – misurati dalla varietà Brent – ??agli shock geopolitici globali può essere identificata con un modello VAR, che tiene conto della risposta dei produttori di petrolio e controlla l’attività globale e il ciclo finanziario.

Secondo lo studio Bce il canale dell’attività economica – gli effetti a catena di una maggiore incertezza sulla domanda – domina la reazione dei mercati petroliferi. In altre parole, gli shock geopolitici globali implicano tipicamente rischi al ribasso per i prezzi del petrolio. Le pressioni sui prezzi derivanti da shock geopolitici avversi sono generalmente di breve durata, con elasticità che diventano insignificanti dopo un trimestre per la maggior parte dei paesi. Nella maggior parte dei paesi, le pressioni sui prezzi dovute agli shock geopolitici sono di breve durata, poiché le preoccupazioni sulla futura offerta di petrolio si attenuano. Tuttavia, gli effetti sui prezzi possono durare più a lungo a seconda della durata delle tensioni geopolitiche nel campione considerato o a causa di fattori specifici del paese. Nel complesso, l’evidenza empirica suggerisce che gli shock geopolitici possono avere implicazioni diverse a seconda dei paesi coinvolti.

L’impatto degli shock geopolitici varia da paese a paese, a seconda dell’origine degli shock in questione. Le tensioni originate dai principali produttori di petrolio o dai paesi che svolgono un ruolo strategico nella distribuzione dei prodotti petroliferi potrebbero influenzare i mercati petroliferi in modo diverso. Se i paesi coinvolti nelle tensioni geopolitiche rappresentano una piccola quota dell’economia globale, è improbabile che incidano in modo significativo sulla crescita globale; ciò tenderebbe a smorzare il canale dell’attività economica degli shock geopolitici. Tuttavia, se i paesi coinvolti fossero produttori chiave nei mercati petroliferi globali, i rischi per l’offerta di petrolio potrebbero generare una significativa pressione al rialzo sui prezzi. Questa ipotesi può essere verificata stimando la risposta dei prezzi del Brent agli shock geopolitici specifici del paese, anziché a quelli globali. 

Le stime indicano variazioni significative nelle risposte specifiche dei paesi, il che suggerisce che non tutti gli shock geopolitici sono uguali. Ciò non sorprende considerando il ruolo importante degli Stati Uniti nell’economia globale. Le reazioni sono diverse quando si considerano shock provenienti da altre fonti. Gli shock in Arabia Saudita rimangono di natura contrazione, suggerendo che gli sviluppi geopolitici in quel paese rispecchiano modelli globali.

Tuttavia, le tensioni geopolitiche legate a Cina, Israele, Russia e Venezuela esercitano una pressione al rialzo sul prezzo del petrolio Brent, che aumenta immediatamente tra lo 0,8 e l’1,5%. Per questi paesi, il canale del rischio è chiaramente dominante: i prezzi del petrolio aumentano perché i trader si aspettano interruzioni nelle future forniture di petrolio. 

(foto IMAGOECONOMICA)

  • studio bce
  • rapporto prezzi petrolio e guerre

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