
Il colosso inglese non è il primo a prendere una simile iniziativa: BP ha sospeso le spedizioni il mese scorso, mentre QatarEnergy, il secondo più grande esportatore di gas naturale liquefatto al mondo, ha smesso di inviare navi cisterna ieri
La situazione nel Mar Rosso, con i ribelli Houthi che prendono di mira le navi dirette in Israele e gli Stati Uniti e il Regno Unito che rispondono con attacchi aerei, sta interrompendo il commercio globale poiché sempre più petroliere si allontanano dalle principali rotte marittime, con conseguente aumento dei costi e ritardi nelle consegne.
Oggi, la compagnia petrolifera britannica Shell ha deciso di sospendere a tempo indeterminato tutte le spedizioni attraverso il Mar Rosso, come riferisce il Wall Street Journal. Shell ha anche accettato di vendere la sua controllata petrolifera onshore nigeriana per un massimo di 2,4 miliardi di dollari. La società riceverà inizialmente 1,3 miliardi di dollari per la Shell Petroleum Development Company della Nigeria, mentre l’acquirente, un gruppo di cinque società, pagherà fino a ulteriori 1,1 miliardi di dollari.
Crisi Mar Rosso, forniture in difficoltà e carburanti in rialzo
Shell non è la prima compagnia a prendere una simile iniziativa: BP ha sospeso le spedizioni il mese scorso, mentre QatarEnergy, il secondo più grande esportatore di gas naturale liquefatto al mondo, ha smesso di inviare navi cisterna attraverso il Mar Rosso ieri.
Circa il 12% del totale del commercio mondiale di petrolio via mare viaggia attraverso il Mar Rosso. Oggi i prezzi del petrolio greggio negli Stati Uniti si sono attestati sopra i 72 dollari al barile, mentre i prezzi del gas naturale negli Stati Uniti sono crollati di oltre il 5%.
(foto SHUTTERSTOCK)