
La società francese si era ritirata dal progetto per la produzione di gas liquefatto, Arctic Lng 2 all’inizio del 2022, a causa delle sanzioni americane
TotalEnergies ha avviato un processo di “forza maggiore” sul mega progetto per la produzione di gas liquefatto, Arctic Lng 2 in Russia, a causa delle sanzioni statunitensi.
La “forza maggiore” è una clausola legale che consente alle aziende di sospendere le consegne a causa di fattori ritenuti indipendenti dalla loro volontà.
«Abbiamo avviato il processo di forza maggiore in conformità con i contratti esistenti e rispetteremo i regimi di sanzioni applicabili in conformità con i nostri principi di condotta», ha annunciato TotalEnergies in un comunicato stampa inviato all’Afp. La società francese si era ritirata dal progetto all’inizio del 2022.
«Di conseguenza nel 2024 non è prevista alcuna rimozione del Gnl dall’Arctic Lng 2 da parte di TotalEnergies», aggiunge il gruppo francese, che a marzo 2022 aveva annunciato di sospendere il suo finanziamento, per poi procedere il mese successivo a una svalutazione di beni di 4,1 miliardi di dollari relativi in ??particolare a questo progetto, in seguito all’assalto russo in Ucraina.
TotalEnergies, infatti, non fornirà gas naturale liquefatto (Gnl) da Arctic Lng 2 e non riceverà alcun reddito dal progetto, considerato vitale per la Russia, che attualmente produce l’8% del Gnl mondiale e punta a raggiungere tra il 15% e il 20% entro il 2035 contro i suoi concorrenti americani, qatarioti e australiani. Il che significa, un livello di produzione di circa 100 milioni di tonnellate all’anno.
Novatek, il principale esportatore russo di Gnl, è l’azionista di maggioranza del progetto, con una quota del 60%, accanto a TotalEnergies, alle società cinesi Cnpc e China National Petroleum Corp (Cnooc), e al consorio giapponese Japan Arctic Lng, che possiedono tutte e quattro una quota paritetica del 10%.
(foto SHUTTERSTOCK)