
La società ha affermato che le vendite in valute costanti, che eliminano le fluttuazioni dei cambi, sono diminuite del 3% in Europa. +25% in Cina nell’ultimo trimestre
Salgono le vendite del gruppo del lusso Richemont in Cina mentre crollano quelle in Europa. In particolare la società con sede in Svizzera, proprietaria della gioielleria Cartier, ha affermato che le vendite in valute costanti, che eliminano le fluttuazioni dei cambi, sono diminuite del 3% in Europa poiché le maggiori vendite ai turisti cinesi e ai clienti nazionali non sono riuscite a compensare la minore spesa dei viaggiatori in generale, in particolare dagli Stati Uniti. Le vendite sono aumentate del 25% in Cina, comprese Hong Kong e Macao.
Eliminando gli effetti valutari, le vendite di Richemont sono aumentate dell’8% nei tre mesi del 31 dicembre, meglio dell’aumento del 5% nei tre mesi precedenti ma inferiore all’aumento del 19% nel periodo aprile-giugno.
Il mercato del lusso è stato colpito negli ultimi mesi da un’inflazione persistente, da tassi di interesse elevati e da mutui più costosi negli Stati Uniti, mentre una ripresa più lenta del previsto in Cina dopo le chiusure dovute al COVID-19 ha pesato sul settore. Nonostante quello che Richemont ha descritto come un contesto economico e geopolitico incerto, il business della gioielleria dell’azienda ha continuato ad andare bene, con vendite in aumento del 12%.
Il gruppo Richemont è una holding finanziaria svizzera, quotata alla Borsa di Zurigo e con sede a Ginevra, che riunisce marchi del lusso di consolidata tradizione. E’ uno dei principali attori nel mondo del lusso. L’identità di prodotto dei brand o maison è radicata prevalentemente nell’alta orologeria e nella gioielleria. La maison leader è Cartier, seguita da Van Cleef e Montblanc.
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