
De Guindos: “l’inflazione va nella giusta direzione ma servono altri dati. Bisogna muoversi con cautela”
«Anche se sull’inflazione stiamo andando nella giusta direzione, non dobbiamo agire prematuramente. Ci vorrà ancora del tempo prima di avere le informazioni necessarie che confermino che l’inflazione sta tornando al target del 2%». E’ quanto ha ribadito ancora una volta il vicepresidente della Bce, Luis De Guindos, parlando alla conferenza delle Banche centrali del Mediterraneo.
Bisogna quindi continuare a muoversi con prudenza, guardando i dati che arrivano di volta in volta sul fronte macro-economico, senza fare previsioni a lungo respiro. «I prossimi mesi saranno particolarmente ricchi di nuove informazioni sui fattori che determinano l’inflazione di fondo, poiché riceveremo dati sugli ultimi accordi salariali e sulla rideterminazione dei prezzi da parte delle imprese – ha aggiunto de Guindos. – Avremo anche il vantaggio delle nuove proiezioni di marzo. In ogni caso, le nostre decisioni future garantiranno che i nostri tassi ufficiali saranno fissati a livelli sufficientemente restrittivi per tutto il tempo necessario».
Gli shock senza precedenti degli ultimi anni hanno avuto effetti profondi anche sulla crescita bassa e in declino nel medio termine dell’Eurozona. Si stima che la crescita potenziale dell’area euro si sia in gran parte ripresa dalla pandemia, grazie a consistenti misure di sostegno, come i programmi di mantenimento dell’occupazione e all’impatto atteso del programma Next Generation Eu. Tuttavia, è molto probabile che la crescita potenziale rallenti in futuro, secondo il banchiere. «In questo contesto, altri ambiti politici – in particolare le politiche fiscali e strutturali – hanno un ruolo cruciale da svolgere per integrare la politica monetaria e sostenere il potenziale di crescita dell’area euro», ha concluso.
Le sue parole di cautela arrivano dopo quelle di tanti altri colleghi che invitano a rimanere cauti e non fare troppi progetti su quando la Bce taglierà i tassi e darà il via ad una politica più accomodante.
Intanto nell’ultima riunione la Bce ha deciso di lasciare i tassi invariati per la terza volta consecutiva, rispettando le attese di mercato. Gli analisti scommettono su un primo taglio dei tassi già ad aprile ma i funzionari non si sbilanciano e continuano ad invitare alla cautela. La Bce si muoverà sulla base dei dati che usciranno di volta in volta, quindi fare previsioni a lungo termine non serve.
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