
Firmata dichiarazione congiunta a Villa Pamphili con Ciolacu. Nel pomeriggio Business Forum alla Farnesina
In mattina si è tenuto il vertice intergovernativo tra Italia e Romania a Villa Doria Pamphili, al quale hanno parteciapato la premier Giorgia Meloni e il primo ministro romeno, Marcel Ciolacu. E’ il terzo tra i due paesi, dopo quelli del 9 ottobre 2008 e del 30-31 maggio 2011. I due presidenti del Consiglio hanno firmato una Dichiarazione congiunta prima del pranzo ufficiale alla presenza dei ministri di Esteri, Interni, Difesa, Imprese e Made in Italy, Ambiente e Sicurezza energetica, Infrastrutture e trasporti.
Un’operazione su due filoni quella che vede Roma e Bucarest fare il punto nella capitale sui propri rapporti e, soprattutto, ragionare insieme su come sviluppare ancora di più la collaborazione. I numeri parlano di un interscambio di quasi 19 miliardi di euro nel 2022 con il +20,8% rispetto al 2021 ed una traiettoria positiva dello stesso nel 2023 +6,7% nei primi 10 mesi dell’anno.
“L’Italia rappresenta il secondo fornitore e il secondo cliente della Romania, nonché il principale Paese investitore per numero di aziende registrate“, così ha introdotto le dichiarazioni il presidente del Consiglio Giorgia Meloni. La presenza delle aziende italiane in Romania è pari al 21%; lo stock di Investimenti diretti esteri italiani in Romania nel 2022 è stato pari a oltre 10 miliardi di euro. Italia e Romania vedono il partenariato economico e industriale come una priorità per attrarre investimenti e avviare progetti in settori ad alto potenziale di sviluppo.
«Il vertice Italia-Romania rafforza ulteriormente la nostra amicizia, amplia la nostra collaborazione a nuovi settori di interesse comune. Abbiamo appena siglato una Dichiarazione congiunta molto significativa che amplia la portata del nostro partenariato strategico, delineando nuovi obiettivi e priorità condivise. E altri 7 documenti importanti – ha spiegato il premier nelle dichiarazioni congiunte con il primo ministro romeno, annunciando la?- sottoscrizione da parte dei nostri ministri di 7 tra memorandum d’intesa, intese tecniche e lettere d’intenti, documenti che interessano settori molto importanti: difesa, cooperazione di polizia, giustizia, start up, cooperazione nel settore dell’energia nucleare, la cybersicurezza, il turismo, la protezione civile, la formazione dei funzionari pubblici».
«L’Italia è secondo cliente e secondo fornitore della Romania, ed è il primo investitore in Romania per numero di aziende registrate. Il fortissimo radicamento della comunità imprenditoriale italiana, che conta oltre 50mila aziende, è un segno tangibile di come i nostri rapporti siano estremamente intensi. La presenza italiana è una presenza fondamentale in tanti comparti, soprattutto quelli strategici, dall’energia alle grandi infrastrutture, agroalimentare, servizi bancari, la sanità – spiega Meloni – E come c’è un pezzo di Italia in Romania, c’è anche un importante pezzo di Romania in Italia. La comunità romena è la comunità straniera più numerosa residente in Italia, oltre un milione di persone, e offre alla nostra comunità un contributo estremamente importante».
Inevitabile, nel punto stampa congiunto, toccare il tema della giustizia e, per esteso, dei detenuti italiani in Romania: “Ringrazio il primo ministro Ciolacu – ha detto infatti Meloni – per la grande disponibilità in materia di giustizia: sono tanti i punti condivisi, penso ad esempio che sia importante, tra le sfide che ci diamo, quella che i detenuti condannati in via definitiva nei rispettivi Paesi possano scontare la pena nel Paese di origine”. Anche se Mosca non è stato condannato in via definitiva ma due giorni fa gli sono stati negati i domiciliari, il tema delle sue condizioni detentive, ritenute gravi e non rispettose della dignità, resta nell’agenda delle questioni da affrontare a livello diplomatico.
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