
Membro della nota dinastia bancaria britannica, Rothschild divenne presidente di RIT Capital Partners nel 1988
Il finanziere britannico Jacob Rothschild, membro anziano di una delle dinastie bancarie più famose d’Europa, è morto all’età di 87 anni, ad annunciarlo ieri la famiglia.
«Nostro padre Jacob era una presenza imponente nella vita di molte persone, un finanziere superbamente esperto, un sostenitore delle arti e della cultura, un devoto funzionario pubblico, un appassionato sostenitore delle cause di beneficenza in Israele e della cultura ebraica, un appassionato ambientalista e un amico, padre e nonno molto amato», si legge in una nota inviata dai figli all’agenzia britannica PA Media.
Rothschild nato nel 1963, membro della nota dinastia bancaria britannica, era figlio di Victor, III barone Rothschild. Sua madre era un’anglicana convertita all’ebraismo. Dopo l’università di Oxford nella banca di famiglia, la NM Rothschild & Sons, per poi mettersi in proprio creando una propria società, la J Rothschild Assurance Group in coppia con sir Mark Weinberg nel 1980, oggi diventata l’asset manager St James’s Place. Divenne presidente di RIT Capital Partners nel 1988 per poi dimettersi nel 2019. Tra il 2003 e il 2008, ricorda il Financial Times, Rothschild è stato vicepresidente della BSkyB Television.
E’ stato anche un grande mecenate delle arti, ricoprendo la carica di presidente degli amministratori della National Gallery tra il 1985 e il 1991 e presidente dell’Heritage Lottery Fund dal 1994 al 1998. Ed Vaizey, ex ministro della cultura britannico, ha reso omaggio a Rothschild su X, descrivendolo come uno dei più grandi filantropi culturali del paese.
In un tweet su X, anche la Fondazione Rothschild, di cui era presidente e che gestisce la grande tenuta di famiglia in Gran Bretagna, Waddesdon Manor con la sua immensa collezione d’arte, ha affermato di essere «profondamente rattristata nell’annunciare la morte di Lord Rothschild, uomo d’affari, imprenditore, filantropo e leader culturale. Mancherà molto alla sua famiglia, ai suoi colleghi e ai suoi numerosi amici». Il suo posto alla presidenza della fondazione è stato assunto dalla figlia Anna.
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