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Fisco

Vincite al gioco, come vanno dichiarate?

Maria Vincenza D'Egidio
17 Marzo 2024
Vincite al gioco, come vanno dichiarate?
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Giochi e scommesse sono regolamentati dallo Stato. Ogni vincita al gioco è tassata ma l’aliquota imposta varia in base alla somma vinta

Le vincite al gioco devono essere dichiarate nel 730 o nel modello Redditi? Come sono tassate e come fa il Fisco a conoscere l’entità e l’ammontare della vincita? Insomma le vincite al gioco come vanno dichiarate?

Quante domande, tutte hanno una sola risposta: l’importante è vincere. Non serve essere un accanito giocatore per trovarsi a vincere delle somme al gioco, è sufficiente, a volte, acquistare un Gratta e vinci isolato o puntare dei soldi, una tantum, su una schedina del Lotto e ritrovarsi anche con una discreta vincita. Allora per i fortunati che hanno incassato da lotterie, scommesse o Gratta e Vinci vari ecco le risposte. Intanto sulle vincite anche lo Stato vuole la sua parte, quella che solitamente viene chiamata tassa sulla fortuna.

Ma quello che molto spesso ci si chiede è come queste vincite vadano dichiarate. Vanno inserite nel modello 730? Devono in qualche modo essere dichiarate al Fisco? In questo articolo scopriremo come sono tassate e come si dichiarano le vincite al gioco.

I diversi giochi a premi seguono diverse regole che sono cambiate leggermente nel corso del tempo. La tassazione di somme vinte con Superenalotto, gratta e vinci, premi dei casinò online cambia in base al gioco e all’entità del premio di cui si parla.

Se la vincita avviene in Italia o all’interno dell’Ue la vincita non andrà indicata nella propria dichiarazione dei redditi, ma se si vincono somme in Stati che non appartengono all’Ue ci sono regole diverse. Proprio di questo parleremo nei seguenti paragrafi per cercare di capire come funziona la tassazione delle vincite al gioco e dell’inserimento delle stesse nella dichiarazione dei redditi.

A gestire giochi e scommesse sono agenzie fiscali come l’Amministrazione delle Dogane e Monopoli o convenzionate come Sisal e Lottomatica.

Ogni vincita al gioco è tassata ma l’aliquota imposta varia in base alla somma vinta. Ma varia anche in base al gioco. Ad esempio i Gratta e Vinci per vincite fino a 500 euro sono esenti da tassazione, sopra questa somma la vincita è tassata alla fonte del 20% per l’importo che eccede i 500 euro. Di fatto se si vincono 1.000 euro se ne riceveranno solo 900: i primi 500 netti, i secondi 500 tassati al 20%.

Per chi gioca al Lotto le vincite sono lo stesso tassate alla fonte. Ma anche in questo caso c’è una franchigia di 500 euro. Su vincite fino a 500 euro, quindi, la tassazione non si paga. Sull’eccedenza è applicata una tassazione dell’8%.

Tornando all’esempio della vincita di 1.000 euro, quindi, se ne riceveranno netti 960. Per il SuperEnalotto, sempre oltre la franchigia dei 500 euro, si applica una tassazione del 20%, proprio come per i Gratta e Vinci. Mentre per il 10eLotto , oltre i 500, la vincita è tassata all’11%.

Gioco e premi sono tassati? Sì. Non solo, le regole riguardanti la tassazione di giochi e conseguenti vincite al gioco cambiano di frequente. Lo Stato riceve una parte delle vincite, con quella che a volte viene definita “tassa sulla fortuna”. In passato, per esempio, era presente un sistema di flat tax che prevedeva una tassazione in percentuale identica prima del 6%, poi del 12% per tutti i premi, indipendentemente dall’entità di questi, per i casinò online. Ora invece le regole sono differenti, e sono presenti tassazioni diverse a seconda del gioco in questione e dell’entità del premio.

E’ però importante, prima di tutto, ricordare che in Italia il gioco e le scommesse fanno parte di quelle attività controllate dallo Stato, e gestite tramite apposite agenzie, come l’Amministrazione Dogane e Monopoli, o società che hanno ricevuto i dovuti permessi e convenzioni, come Sisal e Lottomatica. Nel caso di gioco illegale e scommesse clandestine si dovrà pagare una multa fino a 516 euro e arresto fino a 3 mesi.

Sarà quindi fondamentale fare attenzione per evitare di trovarsi in situazioni del genere, soprattutto quando si gioca online. In questi casi infatti potrebbe capitare di scegliere un portale e non accorgersi della mancanza dei dovuti permessi. Prima di iniziare a giocare è opportuno assicurarsi che il portale sia in possesso della licenza ADM a AAMS.

Per quel che riguarda la tassazione dei premi, la persona vincitrice non deve preoccuparsi in modo attivo. Infatti le vincite vengono tassate alla fonte, e il vincitore si vedrà recapitare il premio netto, mentre sarà il gestore del portale, o del gioco, a preoccuparsi di praticare la ritenuta alla fonte, che opera in qualità di sostituto d’imposta. A meno che non ci si rivolga a realtà prive delle dovute licenze, situazione in cui si dovrà procedere con l’inserimento dei premi all’interno della dichiarazione dei redditi, non sarà necessario dichiarare i premi, perché quanto dovuto sarà già stato pagato prima ancora di incassare il premio stesso. In questo caso però sarà opportuno conservare la documentazione attestante il tutto, come la ricevuta della vincita, in caso di accertamenti fiscali futuri, soprattutto per vincite notevoli.

C’è da notare, inoltre, che le vincite fino ai 500 euro nella maggior parte dei casi non vengono tassate, mentre l’importo tassabile verrà poi calcolato a partire dal superamento di tale cifra, senza tenerne conto. Quindi una vittoria al superenalotto, per esempio, che è tassato al 20%, di 1500 euro, sarà pari a 1300 euro netti, poiché il 20% di tasse da pagare verrà conteggiato sui 1000 euro oltre i 500 iniziali.

Quando si gioca ad un casinò online la tassazione varia in base all’importo vinto. Fino a qualche tempo fa era applicata una flat tax del 12% sulle vincite ma ora non è più così. Le vincite fino a 500 euro, anche in questo caso, sono esentasse. Ma per le cifre che eccedono i 500 euro si applica una tassazione crescente che varia da 15% per vincite fino a 1.000 ed arriva fino al 25% per vincite che superano i 10 milioni di euro.

Premi diversi, vinti appoggiandosi a realtà senza i dovuti permessi, dovranno essere inseriti all’interno della dichiarazione dei redditi nella sezione redditi diversi, perché in questo caso le tasse non saranno state trattenute alla fonte.

C’è da notare che in questo caso l’inserimento dei premi si configurerebbe come un’ammissione di colpevolezza rispetto alla pratica del gioco illegale, facendo quindi incorrere nelle conseguenze previste dalla legge. Nel caso di premi vinti, legalmente, in Stati non italiani facenti parte dell’Unione Europea, le regole invece sono differenti, come stabilito dalla sentenza della Corte di Cassazione numero 13038 del 14 maggio 2021. Infatti, in questo caso, i premi non sono da dichiarare.

Le vincite, soprattutto quelle particolarmente notevoli, possono portare a un accertamento fiscale, in cui si dovrà giustificare la propria situazione. Per evitare problemi, è bene conservare sempre la ricevuta della vincita, così da poterla esibire se richiesta in caso di contestazioni.

Questa regola è valida sia per i giochi fisici, sia per quelli online. Infatti la sentenza della Cassazione numero 18245 del 07 giugno 2022 ha affermato che il contribuente deve poter fornire una prova analitica delle vincite realizzate. Non basta quindi essere in possesso delle informazioni riguardanti gli accessi dei casinò online.

 

 

 

FOTO: Imagoeconomica
  • vincite al gioco
  • come vanno dichiarate
  • giochi e scommesse regolamentati dallo Stato

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