È alta tensione tra Italia e Francia sul futuro di Stm, il colosso dei semiconduttori controllato al 50% da Roma e Parigi. In vista dell’assemblea dei soci del prossimo 22 maggio, il consiglio di sorveglianza della società ha proposto la ricandidatura per un altro triennio dell’amministratore delegato Jean-Marc Chery, il cui lavoro è iniziato nel 2018. La ricandidatura arriva dopo le indiscrezioni relative a una contrarietà del governo italiano alla riconferma di Chery, a cui viene imputato di aver privilegiato la Francia sia negli investimenti sia nella governance della società, dove i cugini d’Oltralpe avrebbero guadagnato spazio a danno della rappresentanza italiana.
Ma riconferma è stata decisa “sulla base delle sue specifiche competenze necessarie per svolgere adeguatamente l’incarico attività di membro del comitato di gestione” nonché in ragione della “sua performance“. In effetti da quando è lui alla guida la capitalizzazione di borsa del gruppo italo francese è raddoppiata.
Non solo. Il consiglio di sorveglianza di STM ha proposto alla’assemblea dei soci la distribuzione di un dividendo relativo al 2023 di 0,36 dollari per azione da distribuire in rate trimestrali di 0,09 dollari ciascuna nel secondo, terzo e quarto trimestre del 2024 e nel primo trimestre del 2025. In particolare, la prima tranche sarà staccata il 24 giugno 2024, la seconda il 23 settembre 2024, la terza il 16 dicembre 2024 e la quarta il 24 marzo 2025. Sarà pagato interamente in contanti.