«Il governo ha già dato, ha messo in campo una politica per l’auto, come cambiare la politica europea sul settore auto, ha realizzato un piano di incentivi per l’innovazione e realizzato un piano di incentivi per l’auto. Ora tocca all’azienda adattare il suo piano industriale, finanziario rispetto a quello che il sistema Italia si aspetta, non il governo ma il sistema Italia».
Netto il ministro delle Impese e del Made in Italy, Adolfo Urso, al termine del tavolo Stellantis su Melfi con i sindacati, non ha da adito a troppi giri di parole, anche perché quelle sembrano finite, ora c’è bisogno di fatti da parte del colosso automobilistico franco-italico.
«Capisco che Tavares tuteli gli interessi degli azionisti, ma il governo tutela gli interessi degli italiani», ha sottolineato il ministro.
«In Italia abbiamo le condizioni migliori per la produzione di auto e forse anche per questo il numero di case automobilistiche che si è affacciato a questo ministero è arrivato a 6-7-8». Continua Urso, a margine del tavolo Stellantis su Melfi, parlando della ricerca di una seconda casa automobilistica interessata a produrre nel nostro paese.
«Diverse case automobilistiche che non hanno siti produttivi in Europa sono alla ricerca del posto e del paese dove investire. L’Italia credo che sia il paese che ha le maggiori attrattività in questo momento, proprio perché è l’unico paese produttore di auto in Europa ad avere una unica casa automobilistica. Abbiamo una forza lavoro predisposta e una industria dell’indotto eccellente in Italia e che lavora con produttori esteri. Abbiamo un ecosistema adatto per l’automotive», ha aggiunto il ministro Urso.