In Italia il saldo commerciale a marzo è pari a +4.341 milioni di euro (era +3.327 milioni a marzo 2023). E’ quanto rivela l’Istat che ha stimato una flessione congiunturale per le esportazioni dell’1,7% e una crescita per le importazioni (+1,5%). La diminuzione su base mensile dell’export è dovuta alla riduzione delle vendite verso l’area extra Ue (-3,9%), mentre le esportazioni verso l’area Ue registrano un contenuto aumento (+0,6%).
Su anno l’export flette dell’8,9% in termini monetari e del 10,3% in volume, mentre l’import registra una flessione tendenziale in valore dell’11,2%, che riguarda entrambe le aree, Ue (-10,1%) ed extra Ue (-12,8%); in volume, si riduce del 6,4%. Tra i settori che più contribuiscono alla flessione tendenziale dell’export si segnalano metalli (-19,3%), macchinari (-10,3%), articoli in pelle, escluso abbigliamento, e simili (-20,2%) e sostanze e prodotti chimici (-12,5%). Crescono invece del 24,5% le esportazioni di articoli sportivi, giochi, strumenti musicali, preziosi, strumenti medici, mentre coke e prodotti petroliferi raffinati sono in rialzo del 15,3%. Su base annua i paesi che forniscono i contributi maggiori alla riduzione dell’export nazionale sono: Germania (-16,5%), Francia (-10,9%), Cina (-25,8%), Stati Uniti (-6,7%), Svizzera (-11,5%) e Regno Unito (-12,0%). Crescono le esportazioni verso Turchia (+35,1%) e paesi OPEC (+6,0%).
Ricordiamo che la bilancia commerciale è il conto che registra importazioni ed esportazioni di uno Stato. È quindi la differenza (saldo) tra il valore delle merci vendute all’estero e quelle acquistate da un altro Paese. Quando il valore totale delle esportazioni è superiore alle importazioni, la bilancia commerciale è positiva e produce un surplus commerciale . Un surplus commerciale significa che il paese ha realizzato profitti dal commercio internazionale. Quando il valore totale delle esportazioni è inferiore alle importazioni, la bilancia commerciale è negativa e produce un deficit commerciale. Un deficit commerciale significa che il paese sta spendendo più di quanto guadagna nell’arena globale.