Fincantieri punta ad acquisire una partecipazione nella tedesca Tkms. Secondo alcuni osservatori potrebbe essere l’ultima chance per costituire un gruppo europeo della navalmeccanica di caratura internazionale: insieme l’azienda guidata dall’amministratore delegato Pierroberto Folgiero e i tedeschi della Thyssen-Krupp Marine Systems, controllata dal colosso siderurgico.
L’azienda tedesca è valutata intorno a 1,5 miliardi di euro, debito incluso, e con un portafoglio ordini di 12,6 miliardi. Una controllata che a Essen da tempo avrebbero messo sul mercato.
L’indiscrezione su colloqui in corso fra le due società è stata pubblicata dal quotidiano economico Handelsblatt (Hb), che parla di considerazioni presentate da Folgiero a rappresentanti del governo federale. In altre parole, la strategia sull’underwater, senza presentare per ora proposte o offerte, sottolineano a Trieste. L’interessamento di Fincantieri alla creazione di un polo europeo della navalmeccanica non è una novità.
Fallito il tentativo dell’allora numero uno di Fincantieri, Giuseppe Bono, di acquisire Chantiers de l’Atlantique per l’opposizione del governo francese, il gruppo italiano aveva avviato contatti con i tedeschi, ma non se ne fece nulla.
Oggi la geopolitica è cambiata e la creazione di un campione europeo della Difesa di dimensioni adeguate alla competizione internazionale, rispetto a tanti piccoli player nazionali, non è più un tabù. Folgiero ha riannodato le fila della trattativa, anche se l’esito è tutt’altro che scontato.
I tedeschi, infatti, stanno negoziando anche con l’investitore finanziario statunitense Carlyle. Quella Usa sarebbe, però, una soluzione poco industriale e molto finanziaria. A Fincantieri interessa in particolare la produzione di sottomarini della Tkms. Sul comparto della subacquea, dove Folgiero sta investendo energie e denaro, si potrebbe sviluppare un valore di 20 miliardi di euro.
Intanto, nell’industria della difesa, Leonardo punta a un ruolo italiano nei grandi programmi europei di prossima generazione, con joint venture sul modello di Mbda, alleanze industriali tra Stati e aziende.
E’ guardando al progetto franco-tedesco di Knds per il futuro carro armato pesante europeo main ground combat system, sostituirà i tedeschi Leopard 2 e i francesi Leclerc ed ai blindati infantry fighting vehicle che avrebbe un senso industriale creare un polo italiano integrando in Leonardo la Iveco Defense Vehicle, che affiancherebbe Oto Melara. Indiscrezioni rilanciano l’ipotesi di un’offerta imminente di Leonardo per acquisire i veicoli militari di Iveco.
I rumors hanno acceso i riflettori sul titolo Iveco che, a Piazza Affari, chiude le contrattazioni in rialzo del 3,78% a 11,66 euro per azione. L’integrazione di Iveco Defense Vehicle permetterebbe a Leonardo di sedersi con più argomenti a un tavolo con Knds: un polo italiano più forte nell’industria pesante (torrette e blindati), oltre alla leadership nell’elettronica per la difesa.