8,2 miliardi di euro: a tanto ammontano gli investimenti che Iren prevede nel nuovo piano strategico industriale al 2030. I soldi saranno destinati principalmente ai settori regolati delle reti (energia elettrica, gas e ciclo idrico integrato), allo sviluppo di nuova capacità di generazione elettrica da fonte rinnovabile, al settore ambientale e alla crescita della base clienti.
La visione strategica al 2030 si articola su tre pilastri fondamentali: la transizione ecologica con una progressiva decarbonizzazione delle fonti di generazione energetica e il rafforzamento della leadership nell’economia circolare; la creazione di valore dai territori, grazie alla capacità di fare sistema; la qualità del servizio attraverso il miglioramento delle performance e la massimizzazione dei livelli di soddisfazione dei clienti/cittadini.
L’ebitda è atteso a circa 1,8 miliardi di euro, ovvero +600 milioni rispetto al 2023, mentre l’utile dovrebbe superare i 400 milioni al 2030. La posizione finanziaria netta è vista in incremento di 1 miliardo di euro rispetto al 2023 per effetto del piano di investimenti appena descritto e della distribuzione dei dividendi.
«Oggi approviamo l’aggiornamento del piano perseguendo una crescita basata su una forte focalizzazione strategica e un’attenta disciplina finanziaria. Confermando la visione strategica intrapresa e fondata sulla transizione ecologica, la territorialità e la qualità dei servizi, introduciamo una nuova allocazione del capitale, che ha alla base un piano di investimenti solido, visibile nei ritorni attesi e flessibile. A questi elementi si aggiunge un’elevata attenzione alla disciplina finanziaria, finalizzata al mantenimento degli attuali livelli di rating, e una dividend policy caratterizzata da un’estesa visibilità e solidità, con un DPS del +8% fino al 2027», ha spiegato ilò Presidente Luca Dal Fabbro.