Alphabet e Tesla sono i primi colossi tecnologici ad annunciare i risultati trimestrali nella serata di oggi. Gabriel Debach, market analyst di eToro, fa una panoramica delle attese del mercato. «Alla luce della rotazione settoriale in atto, che sta progressivamente allontanato gli investitori dai titoli tecnologici, le pubblicazioni verranno esaminate con occhio molto più critico. In particolare, sembra che al momento tutto ruoti intorno al modo in cui le aziende guadagnano o pensano di monetizzare i prodotti legati all’intelligenza artificiale, che è senza dubbio il principale catalizzatore di crescita per i prossimi anni – ha spiegato. – Nel secondo trimestre del 2024 si prevede che i profitti delle cosiddette “Magnifiche 7” siano aumentati del 29% – un calo notevole rispetto alla media del 35% del 2023. Tuttavia, si tratta comunque di una crescita di circa sei volte superiore rispetto alla media delle altre società, attese registrare un’espansione dei profitti di circa il 5%.
Questi dati, se confermati, mostrerebbero quindi un divario ancora ampio, ma in riduzione rispetto al passato, cosa che dovrebbe sostenere il mercato in generale. Nel 2023, infatti, al netto delle Magnifiche 7, le restanti 493 società dell’S&P 500 avevano registrato perdite medie del 5%. Nel contesto generale, Alphabet e Tesla sono notevolmente sopravvalutate a causa delle elevate aspettative del mercato, con la casa madre di Google che scambia con un rapporto P/E di 27, mentre la casa automobilistica Usa si distingue per essere uno dei titoli più costosi dell’S&P 500 con un rapporto P/E addirittura di 61. Alla luce di ciò, l’ansia da prestazione si ha soprattutto per Tesla che non pare essere in grado di soddisfare le aspettative del mercato».
L’intelligenza artificiale è il principale motore di crescita. «Gli sviluppi nel campo dell’AI rimarrano al centro dell’attenzione, come testimoniano le molte iniziative che le Big Tech stanno portando avanti. Nonostante il clamore generale che circonda l’AI, tuttavia, la sua applicazione nell’economia reale è ancora agli inizi e il suo sviluppo richiede investimenti sostanziali che solo poche grandi aziende possono permettersi. Più la monetizzazione progredisce, più le aspettative di profitto vengono riviste al rialzo: il potenziale di crescita è enorme – ha aggiunto. – Alphabet sta pianificando di rivoluzionare l’uso del motore di ricerca Google con l’assistente AI Gemini. Contemporaneamente, l’azienda si sta preparando a introdurre un nuovo chip TPU (Tensor Processing Unit, ovvero un processore specifico di Google progettato per velocizzare i carichi di lavoro del machine learning) ideato per gestire le attività di AI in modo più efficiente dal punto di vista energetico rispetto alle GPU tradizionali, andando così a fare diretta concorrenza ai chip di NVIDIA. Queste strategie dovrebbero consentire ad Alphabet di mantenere la leadership nelle innovazioni tecnologiche e a rafforzare la sua posizione di mercato nel lungo termine. L’importanza strategica dell’AI rimane indispensabile anche per Tesla, che oggi è alle prese con prospettive poco incoraggianti per il mercato dei veicoli elettrici, che incidono sulle sue prospettive di crescita e richiedono ulteriori aggiustamenti strategici per mantenere il successo in un ambiente di mercato altamente competitivo. La priorità dovrebbe quindi essere l’avanzamento nel campo dei veicoli autonomi, sebbene l’azienda abbia ritardato il lancio del Robotaxi a ottobre a causa di molteplici sfide tecniche».
Debach sottolinea però che intorno all’intelligenza artificiale non ci sono solo rose e fiori. «I rischi ad essa associati sono molteplici, tra cui il pericolo di concentrazione di potere tra pochi grandi operatori e la crescente dipendenza tecnologica, elementi che la mettono nel mirino delle autorità. Per Alphabet e Tesla, le normative più severe in Europa rispetto agli Stati Uniti potrebbero rappresentare un ostacolo significativo alla crescita. Fondamentali per il loro successo restano i prodotti e i servizi, il cui sviluppo comporta costi notevoli. Alphabet ha un debito quasi triplo rispetto a Tesla, ma detiene una liquidità quattro volte superiore. Le maggiori riserve di liquidità garantiscono una posizione finanziaria più solida e una maggiore flessibilità per gli investimenti. Ciò consente anche una migliore protezione contro le incertezze economiche, rendendo l’azienda complessivamente più stabile».