L’attività manifatturiera in THailandia ha continuato a crescere in agosto, ma ad un ritmo più lento rispetto al picco di 13 mesi di luglio, ha dichiarato S&P in un rapporto pubblicato oggi.
Il PMI manifatturiero è sceso a 52 punti il mese scorso da 52,8 del mese precedente. Nonostante il calo il dato rimane comunque in espansione visto che supera abbondantemente la soglia critica dei 50 punti.
La crescita è stata guidata da un aumento del volume dei nuovi ordini e da un solido incremento della produzione.
Grazie all’aumento dell’attività, i produttori thailandesi hanno aumentato l’occupazione per il quarto mese consecutivo. Il tasso di creazione di posti di lavoro è stato il secondo più rapido mai registrato, ha dichiarato S&P.
Guardando al futuro, i produttori thailandesi sono rimasti convinti che la produzione aumenterà nei prossimi 12 mesi.
Nel 2020 la seconda economia più grande del sud-est asiatico è entrata in una grave recessione a causa della pandemia. In quell’anno il PIL è sceso del 6,1%: la più grande contrazione della Thailandia dalla crisi finanziaria asiatica. Ora la crescita economica sarà stimolata da un’industria turistica in ripresa e dal miglioramento dei consumi privati. Per la Thailandia il turismo è un settore molto importante. Esso contribuisce a circa il 20% del PIL con un record di 39 milioni di turisti internazionali che hanno visitato il Paese nel 2019, prima dell’inizio di COVID-19. Questi flussi hanno portato all’economia 64 miliardi di dollari.