Non c’è pace per gli italiani che usano i mezzi pubblici. Dopo i disagi dello scorso 20 settembre l’8 novembre è un’altra data da cerchiare in rosso. E’ stato infatti proclamato, unitariamente da Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Faisa Cisal e Ugl Fna, un nuovo sciopero nazionale, il terzo, nel trasporto pubblico locale, di 24 ore, senza il rispetto delle fasce di garanzia e con manifestazione nazionale.
I sindacati protestano per il rinnovo del contratto nazionale Autoferrotranvieri internavigatori (Mobilità Tpl) scaduto il 31 dicembre 2023 ed a seguito dell’interruzione della trattativa il 30 maggio scorso.
«La nuova mobilitazione – spiegano le organizzazioni sindacali – si è resa inevitabile dopo aver preso atto che le associazioni datoriali Asstra, Agens e Anav perseverano nel loro atteggiamento di indifferenza. Dopo gli scioperi di luglio e settembre non abbiamo ricevuto nessuna convocazione per giungere ad una soluzione della vertenza ed avviare concretamente un confronto serio tra le parti. A questo punto vista l’irresponsabilità delle controparti serve un intervento deciso del Governo e del ministero dei Trasporti che prendano in carico la situazione. Da parte nostra vogliamo un rinnovo contrattuale con un incremento economico in linea con l’aumento del costo della vita, vogliamo rimodulare la parte normativa per consentire una migliore conciliazione tra tempi di vita e tempi di lavoro, nonché sensibilizzare il ministero degli Interni e il ministero delle Infrastrutture e trasporti per individuare soluzioni atte a contrastare il fenomeno delle aggressioni».