«Il mercato europeo è unico, non siamo Stati nazionali con confini e le singole economie Nazionali competono e attirano o respingono capitali. Più le tasse sono alte, più la ricchezza e i valori vanno via». A dirlo è il presidente dell’Abi Antonio Patuelli nel suo intervento al forum economico Fattore R, tenuto oggi a Ravenna.
Sul fronte italiano è previsto che nel 2027 il totale delle entrate dello Stato aumenti da 992 miliardi di euro del 2023 a 1117 miliardi del 2027. Ovvero: 29,5 miliardi nel 2024, 50 nel 2025, poi 34 e 11 nel 2026 e 2027.
Il banchieri riconosce quindi germogli di ripresa che sono insiti in diversi fattori. Il primo è l’inflazione che gli statistici garantiscono essere in compressione. Questo sta dando alla BCE la possibilità di riduzioni dei tassi in anticipo rispetto alle sclete di tante altre banche centrali. Secondo Patuelli in Italia “l’offerta di credito resta abbondante“. «Ora il problema è di fiducia e che quanto il mercato finanziario valuta possa essere anche valutato da imprese e famiglie, in modo da innestare un ciclo virtuoso di investimenti», ha sottolineato.
In conclusione vede per il nostro Paese una legge di bilancio meno drammatica di quello che può apparire.