Nei primi sette mesi dell’anno il fabbisogno delle Pa è stato di 83 miliardi, circa 13 in più rispetto allo stesso periodo del 2023. E’ quanto riporta l’ultimo bollettino di Bankitalia, secondo cui nello stesso periodo le entrate tributarie contabilizzate nel bilancio dello Stato, al netto delle lotterie e di altri giochi, sono aumentate di circa 22 miliardi su anno. Questo miglioramento è principalmente ascrivibile alla dinamica favorevole delle imposte dirette, in particolare le ritenute Irpef su dipendenti e pensionati e delle imposte sostitutive sulle attività finanziarie.
A luglio il debito delle Pa è risultato pari a 2.950,6 miliardi, in aumento di 82 miliardi rispetto a fine 2023. La sua vita media residua è scesa a 7,8 anni dai 7,9 della fine dello scorso anno.
Nel terzo trimestre permangono i segnali di debolezza sull’attività delle imprese. Secondo Bankitalia la flessione della produzione industriale è in atto dalla primavera del 2023, i servizi avrebbero continuato a espandersi, anche se a un ritmo inferiore rispetto ai mesi primaverili. Nel settore delle costruzioni poco più della metà delle aziende prevede di beneficiare dei provvedimenti connessi con il Pnrr.