Boeing ha depositato i documenti presso l’autorità di regolamentazione dei mercati statunitensi per raccogliere fino a 25 miliardi di dollari tramite un’offerta di azioni e obbligazioni e ha stipulato un accordo di credito da 10 miliardi di dollari, in un periodo di sciopero paralizzante e in scadenza imminente del debito.
Il produttore di aerei sta cercando di risollevare le sue finanze, messe a dura prova da un crollo nella produzione del suo jet più venduto, il 737 MAX, in seguito allo scoppio di un pannello di una porta in volo all’inizio di quest’anno e da uno sciopero di migliaia di lavoratori sindacalizzati iniziato il 13 settembre.
Non è chiaro quando e quanto la Boeing raccoglierà tramite l’offerta di azioni, ma gli analisti stimano che la società dovrà raccogliere tra i 10 e i 15 miliardi di dollari per riuscire a mantenere il suo rating creditizio, che ora è solo un gradino sopra il livello spazzatura.
Le azioni del produttore di aerei sono aumentate dell’1% nelle contrattazioni pre-mercato. Boeing ha dichiarato in una nota di non aver utilizzato né la nuova linea di credito da 10 miliardi di dollari né il suo attuale credito revolver.
«Si tratta di due misure prudenti per supportare l’accesso dell’azienda alla liquidità», ha affermato Boeing, aggiungendo che l’accordo di credito fornisce ulteriore accesso alla liquidità a breve termine mentre l’azienda attraversa un ambiente difficile.
«Questa registrazione universale fornisce all’azienda la flessibilità di ricercare una varietà di opzioni di capitale in base alle necessità per sostenere il bilancio aziendale in un periodo di tre anni», ha affermato Boeing, riferendosi alla sua documentazione depositata presso la Securities and Exchange Commission degli Stati Uniti.
La società utilizzerà i fondi per scopi aziendali generali, secondo la documentazione depositata. Il costruttore di aerei aveva liquidità e mezzi equivalenti per 10,89 miliardi di dollari al 30 giugno.
Lo sciopero sta costando all’azienda più di 1 miliardo di dollari al mese, secondo una stima pubblicata prima che la Boeing annunciasse il taglio di 17.000 posti di lavoro, pari al 10% della sua forza lavoro globale.
L’azienda e il sindacato dei macchinisti, che rappresenta circa 33.000 lavoratori in sciopero nella zona nord-occidentale del Pacifico degli Stati Uniti, devono ancora raggiungere un accordo su un nuovo contratto e i colloqui si stanno facendo sempre più accesi.